La semifinale che nessuno si aspettava. Dovevano giocarla Barcellona e Manchester City, ed invece a sfidarsi per un posto alla finalissima di Kiev saranno la Roma ed il Liverpool. Sfida che rievoca grandi ricordi, spiacevoli per i giallorossi, dolci per i Reds. Facciamo riferimento alla finale del 1984, dove a trionfare furono gli inglesi.
Altri tempi, altro calcio. Il Liverpool giocherà il 'primo tempo' davanti al pubblico amico, nel teatro infuocato di Anfield Road, 'lo stadio ' per antonomasia. Potrà contare, dunque, sulla spinta del pubblico, e su di un Mohamed Salah atteso da mille emozioni tra il suo passato e un presente roseo comenon mai, visti i 41 gol segnati in stagione e il fresco premio di miglior giocatore dell'anno assegnato dai colleghi calciatori poche ore or sono. Sarà l'egiziano la punta di diamante per Jurgen Klopp, ma ovviamente il Liverpool non è 'Salah dipendente' bensì annovera all'interno della rosa un nucleo di giocatori fortissimi.
Per contrastare la probabile formazione di Di Francesco, Jurgen Klopp non sembrerebbe intenzionato a schierare una formazione coperta o comunque in grado di adattarsi all'avversario. I Reds hanno un'indole propositiva, fanno dell'attacco la propria forza (sono 33 i gol messi a segno in questa edizione della Champions League, 39 se si considerano anche i playoff), quindi si viaggia verso la conferma del 4-3-3, modulo che fino a questo momento ha fatto le fortune di Klopp. Il cavallo di battaglia della sua creatura. Karius dovrebbe essere il portiere titolare, ormai Mignolet è stato scalzato. La difesa a quattro, la solita, composta da destra verso sinistra da Alexander-Arnold, Lovren, van Dijk e Robertson. Henderson agirà dinnanzi ai difensori, con il compito di proteggere la linea difensiva. Mentre Milner e Oxlade-Chamberlain - che hanno caratteristiche ben più offensive - appoggeranno gli attaccanti. Salah, Firmino e Manè, la solita filastrocca, questo sarà il tridente al quale la gente di Liverpool - sponda Red - si aggrapperà per tentare di scrivere la storia. Tre fenomeni, tre tenori - utilizzando un termine che va di moda ai giorni nostri - ai quali la difesa della Roma dovrà attribuire massima attenzione.
Liverpool (4-3-3): Karius; Alexander-Arnold, Lovren, van Dijk, Robertson; Chamberlain, Henderson, Milner; Salah, Firmino, Mané.