Mentre a Roma i giallorossi mettevano in piedi una delle imprese più clamorose della storia del calcio, dalle parti di Manchester il City non è riuscito a fare altrettanto. Il gol al secondo minuto di Jesus illude tutto l’Etihad, che vede i suoi beniamini spingere e dominare un primo tempo in cui viene anche annullato un gol a Sané e Bernardo Silva colpisce il palo. Nella ripresa, però, arriva la doccia fredda: il Liverpool rientra in campo con uno spirito diverso, Salah mette la gara in parità e Roberto Firmino assesta il colpo del KO. Disperazione per Pep Guardiola, Jurgen Klopp porta i suoi Reds in paradiso.
Ultra-offensivo, ovviamente lo schieramento di Pep Guardiola, che mette in campo una sorta di 3-1-4-2 totalmente spregiudicato: Ederson tra i pali, Laporte e Walker affiancano Otamendi, con Fernandinho perno del centrocampo. Bernardo Silva e Sané sono le ali, ma in campo ci sono anche Sterling, Gabriel Jesus, David Silva e Kevin De Bruyne.
Dall’altra parte, anche Klopp non si arrocca: 4-3-3 con Karius in porta, Alexander-Arnold e Robertson sulle fasce. Van Dijk e Lovren sono i centrali, Milner agisce tra Wijnaldum ed Oxlade-Chamberlain. Davanti, invece, Salah e Mané accompagnano Firmino.
Pronti, via, bastano tre minuti all’Etihad per festeggiare: sanguinosissima la palla persa di Van Dijk, Fernandinho spezza in due la difesa con il filtrante per Sterling che, di prima, mette al centro per Gabriel Jesus. A tu per tu col portiere, il brasiliano non può sbagliare.
Spezzato subito l’equilibrio, Guardiola vede i suoi attaccare con convinzione e la partita, ovviamente, si fa molto nervosa: tanti i falli e le interruzioni, con Lahoz che sventola anche qualche cartellino per tenere a bada gli animi. Le occasioni arrivano sul piede di Kevin De Bruyne, che però prima calcia alto e poi, a metà del primo tempo, fa catturare facilmente il suo piazzato da Karius.
Altro brivido quello che arriva dal piede di Bernardo Silva: preciso e potente il destro dal limite, ma la palla impatta sulla testa di Lovren e, alzandosi, in pieno contro il palo di un’immobile Karius. Il City avrebbe anche raddoppiato, appena dopo il quarantesimo, con Sané a capitalizzare da due passi il rimpallo sulla pessima uscita di Karius, ma il tedesco viene fermato per offside: dietro al portiere, infatti, c’era il solo Alexander-Arnold, ma qualche dubbio arriva dal fatto che la deviazione ultima potrebbe essere stata di Milner e non di un giocatore dei Citizens. Negli ultimi secondi va vicinissimo al gol anche il Liverpool: Salah inventa, Oxlade-Chamberlain trova il varco giusto, salta l’uscita di Ederson ma, da posizione angolatissima, spara sull’esterno della rete. Si tratta dell’ultima emozione di un primo tempo a fortissime tinte Skyblue.
Nel secondo tempo, però, il Liverpool spinge da subito e sembra chiaramente voler invertire la tendenza che lo vedeva sofferente. Il City si fa trovare scoperto, colpevolmente, ed ai Reds bastano dieci minuti per segnare la rete che sbatte la porta in faccia a Guardiola ed ai suoi. La magia è di Mané che, servito da Salah, fa fuori Fernandinho con un tunnel e si infiltra in area. Ederson esce bene e gliela leva dai piedi, ma sulla ribattuta, guardacaso, il più rapido ad arrivarci è proprio l’egiziano che controlla e, morbido di mancino, deposita in rete.
A questo punto, ovviamente, la tensione della gara crolla, così come la convinzione dei padroni di casa, che avrebbero bisogno di altri quattro gol. I Reds controllano la palla e la gara: l’unico rischio arriva sulla botta, deviata, di Laporte, che però sibila accanto a Karius. Di male in peggio, gli sforzi offensivi del Manchester City fanno precipitare definitivamente i Citizens: altra ripartenza veloce, stavolta è Firmino a scippare in avanzamento Otamendi, rientrando poi bene sul destro dalla mancina e fulminando Ederson e centrando l’angolino: esplode il settore ospiti, è 1-2.
Da qui alla fine sostanzialmente non arrivano altri sussulti, e fila tutto liscio per la festa grande: il Liverpool è alle semifinali!