Quarantacinque minuti e poco più. Questa la durata della partita dell'Argentina, poi l'arte di scomparire dal rettangolo di gioco apparecchiando la tavola per l'ingorda Spagna. Al Wanda Metropolitano di Madrid la Nazionale di Sampaoli perde 6-1 contro la Spagna, tramortita dai colpi di Isco e compagnia. La Seleccion, che ha preso sei reti soltanto due volte negli ultimi sessanta anni, ha confermato le sue enormi fragilità in difesa e l'incapacità di essere costante nel match quando in campo manca Messi, il punto di riferimento. Non è un caso che senza il numero 10 in campo l'Argentina non abbia vinto neanche una partita nel girone di qualificazione ai Mondiali e non è un caso che sia stato il fuoriclasse del Barcellona a trascinare la sua Nazionale in Russia con una tripletta all'Ecuador.
Tornando alla sfida di ieri sera, un martirio consumatosi nella seconda frazione di gioco visto che nel primo tempo l'Argentina ha tenuto testa alla Spagna, sprecando un'occasione clamorosa con Higuain sullo 0-0. L'attaccante della Juventus, che non segna da un anno e mezzo con la camiseta dell'Albiceleste, è entrato pochissimo nel vivo del match sbagliando troppo negli ultimi venti metri: poco servito l'ex attaccante del Napoli da Meza e Lo Celso che, nonostante l'impegno, hanno creato pochissimi grattacapi alla retroguardia iberica. Sampaoli dovrà spiegare un po' a tutti perché Dybala e Icardi abbiano guardato la sfida di ieri sera su un divano, rimpiazzati da Pavon e Lautaro Martinez. Per le riflessioni (e ce ne son tante da fare) c'è tempo, ma la furia della Spagna non aspetta e, dopo aver concluso il primo tempo in vantaggio 2-1, la Nazionale di Lopetegui straripa su quel che resta dell'argine argentino con Isco, tripletta, mentre Thiago Alcantara e Aspas fanno compagnia a Diego Costa nel tabellino marcatori.
Cosa resta dell'Argentina? Il colpo di testa di Otamendi e qualche buona sortita offensiva nella prima frazione, poi il nulla. Un centrocampo incapace di creare, pensare e interdire e una difesa che farebbe impallidire chiunque. Quella di ieri era solo un'amichevole e mancavano pedine discretamente importanti come Messi, Aguero e Di Maria, ma a preoccupare sono gli altri due reparti, maltrattati da una Spagna poco giocabile (per usare un eufemismo) nel secondo tempo. Resta lo sguardo perso di Messi in tribuna, l'abbandono dopo la sesta rete della Spagna e le tante domande a cui dovrà rispondere Sampaoli. Era solo un'amichevole, ma se il buongiorno si vede dal mattino...