A Wembley, seconda amichevole per la nuova Italia targata Di Biagio. Commissario tecnico provvisorio, diversi nomi al vaglio. L'ex centrocampista prova a dire la sua, punta a lasciare un'impronta, ad inserirsi in una margherita che raccoglie profili di spicco del panorama tricolore. Quasi naturale il KO con l'Argentina, due reti al passivo, una nazionale in divenire, ancorata al passato, con pillole di futuro. L'Inghilterra è scoglio probante, rappresentativa qualificata - a differenza degli azzurri - al mondiale di Russia, chiamata a giocarsi, sul palcoscenico iridato, qualcosa di importante. La formazione di Southgate non rientra nel pacchetto ristretto delle candidate al titolo, ma ha comunque individualità d'eccellenza. Vittoria di misura sull'Olanda nei giorni scorsi, senza Kane, terminale ultimo ai box per infortunio. Solidità ritrovata, può sorprendere.
Di Biagio studia qualche ritocco per la prova odierna. Donnarumma "scalza" Buffon tra i pali, in difesa mutano le corsie. Zappacosta insidia Florenzi a destra, a sinistra è Darmian ad attaccare De Sciglio. Quattro uomini per due maglie, con la coppia Rugani - Bonucci al centro. Qualche interrogativo sorge anche in mediana. Tre effettivi, come contro l'Albiceleste, un solo giocatore, Parolo, certo della titolarità. Di Biagio lancia Pellegrini da mezzala e scruta Jorginho e Verratti. Chi in regia? Belotti o Immobile da 9, all'esterno Chiesa e Verdi. La variabile è Insigne.
"Dobbiamo migliorare rispetto alla sfida contro l'Argentina e l'ho detto ai ragazzi. Abbiamo fatto un buonissimo secondo tempo, abbiamo costruito abbastanza, anche palle gol clamorose. Se la partita fosse finita 0-0 sarei stato dispiaciuto e alla fine abbiamo perso, ma sono contento della reazione avuta nella ripresa. La strada è quella giusta, abbiamo fatto qualcosa di buono contro i vice campioni del mondo", Di Biagio in conferenza.
Southgate non muta il suo credo. 3-5-2, con Young e Trippier a svolgere le due fasi. Stones, Walker e Mawson oscurano la porta di Butland, Henderson garantisce equilibrio nella zona nevralgica. Al suo fianco Dier. Vardy è l'ariete d'attacco, gode del supporto di Dele Alli e Sterling. Inizialmente escluso Lingard, match-winner con l'Olanda.
“L'Italia resta un paese con un'orgogliosa tradizione calcistica, non verrà a Wembley per arrendersi. Ci presseranno con maggiore intensità di quella che abbiamo subito in Olanda. Rappresenterà una sfida più difficile per noi, perché hanno diversi buoni giocatori, con un tecnico che conosco bene e che sa curare i dettagli delle sue squadre. Sarà una partita più difficile di quella con l'Olanda perchè l'Italia non è in crisi come sento dire. Sono capitati nel girone della Spagna, e nei play-off sono stati anche sfortunati. Resta un paese dall'orgogliosa tradizione calcistica, con buoni giocatori e un tecnico che cura i dettagli. Non verranno a Wembley per arrendersi”, queste le parole del tecnico inglese.
Fischio d'inizio alle 21, dirige Aytekin.