La notizia, vera, è che il Manchester City interrompe la sua imbattibilità casalinga dopo 36 partite consecutive. Di fatti, però quella incassata dalle seconde linee dei Citizens è una sconfitta incolore, che desta preoccupazioni minime: logico che, dopo il 4-0 dell'andata, il ritorno degli ottavi di finale contro il Basilea avrebbe potuto lasciare spazio ad una piccola debacle. Onore, comunque, alla grande prestazione degli svizzeri.

Come detto, Pep Guardiola sceglie una formazione ibrida, pescando tanto dalla panchina soprattutto a centrocampo: si rivede Yaya Toure con Gundogan ed il giovane Foden. Dietro, Danilo e Zinchenko sono gli esterni, con Stones e Laporte a proteggere Claudio Bravo. Dall'altra parte, Wicky sceglie un 3-4-3 piuttosto coperto: Suchy, Frei e Lacroix proteggono Vaclik, con Lang e Galeano a fare da tornanti. In mezzo ci sono Die e Zuffi,  con Bua ed Elyounoussi a supportare Oberlin.

Bastano solo otto minuti al Manchester City per far esultare subito il pubblico dell’Etihad Stadium: azione estremamente avvolgente che libera sulla destra Bernardo Silva. Cross rasoterra, nessuno dei tre uomini ospiti presenti sulla traiettoria riesce ad intervenire, Vaclik compreso, e per Gabriel Jesus è decisamente troppo facile insaccare da due passi. Nonostante il risultato la partita rimane estremamente attiva e viva, il City va vicino al raddoppio con Silva prima e Gundogan poi, ma il Basilea non getta le armi, tutt’altro: al quarto d’ora il mancino ribattuto di Riveros Galeano finisce sul piede di Elyounoussi che, appena dietro il dischetto del calcio di rigore, trova la coordinazione e fulmina Bravo per l’1-1. Si continua a correre tanto, e lo scavetto di Foden libera Sané sulla sinistra alla mezz’ora: ottima l’idea del tedesco che si appoggia al connazionale Gundogan a rimorchio, ma Frei riesce ancora a ribadire.
A quel punto gli ospiti si spingono in avanti, trovando con continuità lo spazio nella zona centrale ma né Oberlin né Elyounoussi, dal limite, riescono a far male. Alla fine, dopo tanto movimento ma nessuna altra occasione, si va negli spogliatoi sul pari.

Il secondo tempo si apre con un brivido clamoroso per Vaclik: per tentare l’anticipo sul lancio di Yaya Toure, il portiere ceco rinvia addosso a Gabriel Jesus e per pochissimo non incassa una rete tragicomica. Per il resto, il secondo tempo scorre abbastanza liscio, con un ritmo minore in intensità rispetto al primo, complice anche la stanchezza crescente ed un risultato combinato oramai già deciso.

Al settantesimo, invece, è un recupero di Frei a centrocampo a dare il via alla splendida azione del Basilea: lo show è di Elyounoussi che dalla trequarti la porta sulla destra, ne fa fuori due, si defila sulla fascia e, in mezzo a tre, lascia andare lo splendido filtrante di tocco  a premiare l’arrivo di Lang, a sua volta brillantissimo con il destro forte sul primo palo che regala un clamoroso 2-1 al Basilea. Il tempo rimasto è poco, non si spera nel miracolo, ma nonostante gli ultimi tentativi dei padroni di casa i rossoblù pososno tornare a casa, nonostante l’eliminazione, con una vittoria di lusso nel loro palmarés.