Dieci vittorie consecutive in campionato, l'ultima, all'Olimpico, al tramonto. Paulo Dybala si riprende la Juve, si infila e resiste al contatto, disegna da terra la parabola vincente. Esultanza e triplice fischio, lo stratega Allegri sorride e vira sulla Champions. La strada per il sorpasso al Napoli è costruita, ma l'orizzonte di coppa è carico di nubi minacciose. Atto secondo a Wembley, la Signora bussa alla porta del Tottenham da una situazione di svantaggio. Si riparte dal 2-2 maturato a Torino, dal folgorante inizio bianconero, macchiato dal ritorno ospite e da una gestione non certo ottimale dell'undici di casa. La Juventus sbarca in terra inglese con un carico di pressione pesante, c'è l'obbligo di far risultato per non abbandonare la massima competizione europea per club.
Il tecnico, in conferenza, non si nasconde, spazio a Dybala e a Higuain, recuperato. In una notte senza ritorno, giocano i migliori interpreti d'attacco, per una volta finisce dietro la lavagna lo sbandierato equilibrio. Douglas Costa rifinisce il tridente, è il punto di rottura, le sue accelerazioni possono piegare la difesa, non certo granitica, del Tottenham. Fondamentale l'impatto della mediana, perché a centrocampo si concentra la massima espressione del calcio di Pochettino, in questo settore albergano i profili di superiore qualità. Pjanic è in regia, Khedira e Matuidi le due mezzali. La presenza del francese fortifica le speranze bianconere, è calciatore di spessore internazionale, porta alla causa il necessario impatto fisico. Limitare Dembélé, Eriksen, Alli, questo il compito del pacchetto di casa.
Allegri propone dal primo minuto anche Alex Sandro, terzino di spinta, opzione aggiuntiva in sede di costruzione. Barzagli è favorito per la corsia di destra, per diversi motivi. De Sciglio non è al meglio, l'ex Palermo inoltre consente all'allenatore, in caso di necessità, la virata verso la difesa a tre. Al centro, ovviamente, la diga composta da Chiellini e Benatia, con Buffon in porta.
La lista degli indisponibili è ricca. Mancano all'appello Mandzukic, Cuadrado, Bernardeschi e Howedes (fuori lista).
Allegri "Non so come giocherà il Tottenham, sicuramente loro hanno più pressione vista l'andata, sono avvantaggiati. Per noi è una finale, ci vorrà molta pazienza, molta tecnica. Se vediamo che all'andata, nonostante abbiamo giocato male tecnicamente, abbiamo avuto tante occasioni concedendo poco a loro, è una partita da vedere positivamente. È una squadra tecnica, che palleggia molto, bisogna togliergli un po' di palleggio". La conferenza completa