Tutto troppo facile per il Bayern Monaco, che risolve la pratica Besiktas già nella gara d’andata all’Allianz Arena e può considerarsi ormai qualificato ai quarti di finale. Partita in discesa dopo poco più di un quarto d’ora, quando il difensore dei turchi Vida viene espulso per un fallo al limite dell’area su Lewandowski e lascia in dieci i suoi che avevano cominciato comunque a soffrire la pressione dei bavaresi. Il primo tempo diventa un tiro al bersaglio a cui il portiere ospite Fabri resiste fino al 43’: assolo sulla sinistra di Coman, controllo di Alaba che diventa assist per Muller il quale gira in rete un destro sporco per l’1-0. La ripresa, poi, è un vero e proprio massacro per il Besiktas: dopo il palo su punizione di Lewandowski, arriva il raddoppio di Coman, il tris ancora di Muller e la doppietta del polacco a chiudere un pokerissimo che spedisce il Bayern ai quarti di finale, rendendo sostanzialmente una formalità il ritorno alla Vodafone Arena di Istanbul.
Periodo di forma straordinario per gli uomini di Jupp Heynckes, che dopo aver infilato la decima vittoria consecutiva in Bundesliga con il 2-1 in casa del Wolfsburg raggiungono quota 14 successi di fila in tutte le competizioni – striscia aperta dal 2 dicembre scorso. Sugli scudi gli autori dei goal, con Coman molto attivo sulla fascia sinistra sia quando si tratta di andare sul fondo e crossare, sia in fase di accentramento ed attacco dello spazio in area – come in occasione del 2-0. Thomas Muller, con la doppietta, trova i goal 20 e 21 nella fase ad eliminazione diretta di Champions League, dietro solo a Cristiano Ronaldo e Messi in questa speciale classifica. Robert Lewandowski invece, si traveste da uomo assist prima di segnare le due reti nel finale che precludono definitivamente ogni speranza di rimonta del Besiktas.
Unica nota stonata della serata, l’infortunio di James Rodriguez: il colombiano è uscito alla fine del primo tempo per un problema muscolare dopo aver sfiorato una splendida rete su punizione; da valutarne l’entità, ma sarebbe un peccato perdere un giocatore che sta diventando sempre più importante nella squadra, ritrovando quella qualità alla quale aveva abituato tutti.