Il ritorno. Questo il grande titolo di giornata in casa Boca Juniors, dove è arrivata oggi la notizia, già nell'aria da giorni ma adesso ufficiale, dell'arrivo di Carlitos Tevez, per la terza volta in carriera in patria, stavolta probabilmente però in via definitiva dopo l'esperienza allo Shanghai Shenhua che verrà ricordato probabilmente come il momento più buio nella lunga storia dell'Apache. I cinesi, dopo diversi problemi extra-calcistici con il proprio giocatore per distacco più stipendiato, lo hanno infatti lasciato andare senza grossi problemi, come ha voluto sottolineare nella conferenza di presentazione José Angelici, presidente degli Xeneizes, come riportato sul sito ufficiale della società: "Sono molto contento e orgoglioso che Carlos sia tornato a casa. Voglio ringraziare il club cinese ed evidenziare che ha facilitato la venuta di Carlos da noi. Non c'è nessuno scambio economico, né dalla Cina al Boca, né dal Boca al club cinese".
In seguito, è stato il calciatore stesso a prendere la parola, per parlare un po' degli obiettivi di questa sua probabilmente ultima esperienza coi colori blu ed oro: "Uno viene perchè vuole vincere la Copa Libertadores, come tutti i fan. Mi resta poco tempo nel calcio e voglio godermelo. Voglio sfruttare questi due anni per cui ho firmato col Boca perchè sono gli ultimi che mi restano. Voglio godermi i miei compagni e il calcio, con allegria si va a vincere più facilmente".
E su quel tanto criticato saluto all'Argentina per provare l'esperienza nella Super League d'Oriente: "Sentimentalmente non me ne sono mai andato. Al sesto mese ero già di ritorno per il club".
Adesso ovviamente c'è da riprendersi il posto nelle gerarchie di Barros Schelotto, l'allenatore dei sudamericani, ma anche - forse - nei cuori dei tifosi. L'ex Juventus è pronto a farlo: "Se giocherò subito lo deciderà l'allenatore. Fisicamente sto molto bene, mi sono preparato. È una decisione del tecnico, io sono pronto per quando toccherà a me. La gente? Mi tratta allo stesso modo, mi chiedono foto o mi acllamano. Sento che la gente mi segue dimostrando amore e affetto. Sento le stesse sensazioni di quando me ne sono andato l'ultima volta, l'affetto l'ho continuato a sentire e mi dà molta forza. Uno deve parlare dentro il campo, fuori da lì non ho nulla da dire. Dentro è dove devo dimostrare alla gente, lì vedrai che il mio impegno per il club è sempre lo stesso".
E su quello che mancava rispetto a casa, dall'altra parte del mondo: "Mi mancava l'adrenalina prima delle partite, quel formicolio che attraversa il tuo corpo prima di andare in campo. Quella sensazione dentro il tunnel prima di salire, alla Bombonera. Questa è la cosa che mi mancava di più".
Infine un'altra battuta su quello che sarà il rapporto con l'allenatore, altro ex Serie A nonché lo stesso di quando l'attaccante era clamorosamente andato via, ma più che altro sotto l'aspetto tattico: "Per quanto ci siamo detti con Guillermo, l'idea è di ricominciare come abbiamo chiuso in quel momento. Questa è l'idea che entrambi abbiamo, lo proveremo in queste settimane e inizieremo con questo nuovo schema, che può cambiare un po'".