Miracolo sportivo del Basilea, che contro il Manchester United conquista una vittoria tanto insperata quanto preziosa in vista del passaggio del turno, ancora possibilissimo a meno di novanta minuti dalla fine. Dopo un match equilibrato ma a tinte elvetiche, il Basilea conquista i tre punti grazie ad una rete di Lang, che all'89' taglia tutta la difesa e piazza il tap-in vincente. Inglesi fermi a quota 12, nove lunghezze per il Basilea.
Padroni di casa che scendono in campo adottando un compatto 3-4-2-1: davanti a Vaclik, difesa a tre formata da Akanji, Sichy e Balanta. Nella zona centrale del campo, Dié e Zuffi, affiancati dai centrocampisti di fascia Lang e Petretta. Dietro l'unica punta Oberlin, sia Steffen che Elyonoussi. Un più offensivo 4-2-3-1, invece, per gli ospiti, che si affidano a Romelu Lukaku in avanti. Romero in porta, protetto dai centrali Smalling e Blind. Chiavi del gioco, poi, affidate a Herrera e Fellaini, incaricati di sostenere la folta trequarti formata da Lingard, Pogna e Martial. Sulle fasce di difesa, infine, Darmian e Rojo.
Gara inizialmente propositiva, per il Basilea, coscio di dover fare punti per mantenere vive le speranze qualificazione. Al 7' dopo una buona trama, Elyonoussi prova a calciare, non trovando però il varco giusto per colpire. Cinque minuti dopo sale invece in cattedra Lukaku, il cui tiro da ottima posizione trova la decisa risposta di Vaclik. Appena sessanta secondi e sono ancora i Reds ad essere pericolosi, con Fellaini che di testa trova la deviazione di Sychy. Sempre molto pericoloso, il belga ci riprova di desta al 17', non trovando nemmeno in questa situazione la gioia personale. Nonostante il lungo palleggio, lo United non riesce a sfondare con continuità, costruendo solo occasioni isolate per tutta la metà di frazione.
Al 28', interrompendo un momento di tranquillità è Lingard a mettersi in evidenza, proponendo un tiro deviato da Balanta. Tre minuti dopo, da punizione, tiro alto di Pogba. Piazzato trequartista, il francese manca di incisività per tutto il primo tempo, poco avvezzo a giocare tra le linee considerate le sue abilità tattiche. Sul finire di primo tempo, il Manchester United cerca con più insistenza il goal, sfiorandolo in due occasioni: al 41' è ancora Fellaini a colpire di testa e a trovare un palo, tre minuti dopo provvidenziale parata di Vaclik su Martial, silenzioso nel primo tempo ma sempre pronto a mettersi in evidenza quando l'occasione diventa ghiotta.
Seconda frazione con Lukaku subito pericoloso e vicino al vantaggio, di testa, al minuto numero quarantotto. Al cinquantatreesimo ci prova invece Balanta, il cui tiro impreciso dimostra la voglia di successo del collettivo elvetico allenato da Wicky. Provandoci con coraggio, cinque minuti dopo i padroni di casa si mettono ancora in evidenza con Steffen, bravo a concludere dal limite ma sfortunato nel trovare l'eccellente risposta di Romero. Il numero 11 ex Young Boys è di sicuro il più pericoloso dei suoi, come conferma il mancino che all'ora di gioco impegna Romero in una parata di media difficoltà. Attaccando con gagliarda volontà, il Basilea manca ancora l'appuntamento con il goal al 68', quando è Lang a colpire di testa e a colpire il palo, con buona pace di un José Mourinho ben felice di non vedere i suoi capitolare.
Sempre spingendo sull'acceleratore, i positivi svizzeri di Wicky si affacciano ancora dalle parti di Romero al 71' con Rojo lucidissimo nel respingere in scivolata una conclusione di Oberlin. E' davvero un ottimo Basilea, quello ammirato durante la sfida St Jakob-Park, una squadra capace di reggere contro i più forti avversari e addirittura di passare in vantaggio all'89', quando è Lang a battere Romero con un preciso tap-in dopo il cross basso di Petretta dall'out mancino. Che impresa, per il collettivo svizzero, che grazie ai tre punti continua a sperare in un passaggio del turno davvero storico. Dopo la rete del 5 di casa succede ben poco, con gli insufficienti inglesi che abbandonano mestamente il campo. Migliore in campo per i padroni di casa, Steffen. Per gli ospiti in evidenza Fellaini.