Sfida da dentro o fuori quella che si giocherà al Wanda Metropolitano tra Atletico Madrid e Roma, con i colchoneros bisognosi dei tre punti per non salutare in anticipo questa edizione della Champions League. A spiegare la situazione degli spagnoli è il terzino brasiliano Filipe Luis sulle pagine della Gazzetta dello Sport: “Siamo praticamente eliminati ma dobbiamo battere la Roma. Per noi stessi, per continuare a crescere e a sperare. Loro sono quasi passati, stanno bene ed sono un’ottima squadra, ma pensiamo di poterla battere perché all’Olimpico abbiamo fatto una grande partita, meritavamo di vincere. E poi giochiamo in casa”. Il nuovo stadio casalingo dell’Atletico ha finora portato solamente due vittorie fra Liga e Champions: “È uno stadio meraviglioso ma dobbiamo ancora “capirlo”: la luce, il terreno, gli spazi, le distanze, i suoni, il calore della gente. Dobbiamo abituarci. Per ora ci manca tanto il Calderon, il tempo e i goal ci aiuteranno”.
Uno dei problemi di quest’anno della squadra del Cholo Simeone è proprio la sterilità offensiva, con Antoine Griezmann in forte difficoltà: “Al momento manca un po’ di fiducia: sia alla squadra sia a Griezmann. Non siamo rilassati, abbiamo dei dubbi. Probabilmente è uno dei momenti più duri da quando sono qui, fatichiamo a creare gioco e occasioni, però ci è già successo: ci vuole calma, bisogna controllare l’ansia” e su le petit diable dice: “Di lui si parla tantissimo perché è la nostra stella, ma spesso lo si fa in maniera ingiusta. È vero, non segna. Ma gioca bene, aiuta a difendere, si propone, corre. Con la Francia segna, se stesse male non farebbe goal in nazionale. Dobbiamo servirlo meglio e far sì che sia felice, perché quando Griezmann è contento è uno dei migliori del mondo. Come Messi: quando è felice anche se non fa gol offre tre assist. Antoine ha addosso troppa pressione”.
Impossibile poi non parlare della sconfitta dell’Italia ai playoff per la qualificazione ai Mondiali contro la Svezia: “Tremendo. Io da calciatore posso anche essere felice perché siete sempre molto competitivi però per il calcio mondiale è bruttissimo. Avete 4 stelle sulla maglia, tanta storia. È chiaro che qualcosa è stato fatto male. Io penso che in una nazionale, che è molto diversa da un club, debbano giocare sempre i migliori. Non so se sia successo in Italia”. In Russia il suo Brasile sarà una delle favorite, ma: “Io non sono mai stato ad un Mondiale. Lotto contro Marcelo, il titolare, e Alex Sandro che sta facendo grandi cose alla Juve. È un grande stimolo per me, deciderà Tite, il c.t. che ha cambiato la nazionale brasiliana e merita rispetto, qualsiasi cosa scelga. È un grande tecnico, al livello di Mourinho, Guardiola o Simeone. E non lo dico per farmi portare in Russia!”.