"Sono le ore che di solito precedono una partita che ha una posta in palio importante. C'è grande voglia e non si vede l'ora di andare a ribaltare una situazione che riteniamo ingiusta, andiamo a prenderci questo risultato". Al termine della classica conferenza stampa della viglia Giampiero Ventura ha proseguito nella sua analisi pre gara in vista della sfida alla Svezia di domani spostandosi ai microfoni di Sky Sport, dove il tecnico della Nazionale Italiana è tornato anche sulla gara di Stoccolma.
"Siamo tornati con una sconfitta senza subire un tiro in porta, il rammarico è questo insieme al fatto di non aver concretizzato occasioni. Le botte? Hanno basato la partita così, si poteva fare più attenzione ma l'Italia non può fare bagarre, l'Italia si può qualificare solo giocando a calcio".
Uno sguardo inevitabile anche a quelle che saranno le scelte di formazione e, soprattutto, cosa cambierà rispetto al primo atto andato in scena in casa degli svedesi: "Cerchiamo di mettere in campo giocatori che stanno meglio senza entrare in merito ai singoli calciatori. Abbiamo due partite in 48 ore ma mai come in questa partita non conta chi gioca ma conta come si gioca. Bisogna fare una partita giocata con le capacità e le conoscenze che hanno i calciatori che oggi sono ancora più consapevoli di poter ribaltare il risultato, tutto il resto sono chiacchiere".
Tra presente e passato, con Ventura che torna anche a parlare di quanto successo nel post Madrid, quando la consapevolezza degli azzurri nei propri mezzi ha subito un'inversione di tendenza, anche se il tecnico ligure prova a guardare il bicchiere mezzo pieno: "Dopo la Spagna si è scatenato l'inferno e questo non ci ha agevolato, poi il nostro obiettivo era arrivare tra le migliori seconde e lo abbiamo fatto, ora dobbiamo andare ai mondiali. Se non ci riusciremo bisognerà fare delle riflessioni"
Infine, la chiosa con un piccolo sfogo: "Dal primo giorno sono orgoglioso di allenare la nazionale, la maglia azzurra era un sogno. Le cose che dicono non intaccano l'orgoglio che uno ha e la voglia feroce di dare questo contributo. E di sicuro non va a intaccare la gioia che avremo domani quando avremo passato il turno".