Italia-Svezia, Buffon: "Momento di alta tensione, ma pensiamo positivo"

Il capitano della Nazionale non si nasconde in conferenza stampa prima della gara di San Siro

Italia-Svezia, Buffon: "Momento di alta tensione, ma pensiamo positivo"
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Di Francesco Nasato

La gara di San Siro contro la Svezia potrebbe essere l'ultima con la maglia della Nazionale italiana di Gigi Buffon. Eventualità da non scartare in alcun modo, se è vero come è vero che il portiere della Juventus ha già annunciato il ritiro per il termine di questa stagione. Se alla fine degli impegni con i bianconeri o al termine del Mondiale di Russia 2018 si saprà solo al termine della sfida di San Siro contro la Svezia.

Si riparte dall'1-0 della Friends Arena e Buffon in conferenza stampa parla con onestà del momento azzurro: "Sicuramente è un momento molto alto di tensione, è inevitabile vista la posta in palio e visto il senso di responsabilità che ognuno di noi deve avere. È inutile negarlo, c'è la positività e la possibilità di ribaltare il risultato e noi culliamo questo sogno, avendo ben presente che è una partita importante per noi, per la Nazione e per la storia della nostra Nazionale. Il mio futuro? È capitato tante volte nella mia carriera di essere di fronte a dei bivi importanti, da dentro o fuori. Spesso è stato il dentro, altre volte è stato il fuori, è il percorso di ognuno di noi. Non cambia niente per quel che concerne il mio futuro, quello che cambia è che una possibile vittoria, al di là del mio prosieguo azzurro, vuol dire tanto per tutti noi, per il mister, per il tifosi e per il movimento calcistico. In questo momento la mia situazione è secondaria, non conta nulla. Abbinerei la soddisfazione personale a quello collettivo, che è sicuramente più importante".

Il gruppo Italia quindi ci crede nella rimonta: "Noi giocatori viviamo questa gara in modo sereno, ma ognuno di noi la vive nel suo modo personale. Per quanto mi riguarda da venerdì sono in tensione, ho la giusta attenzione per questa partita. La Svezia gioca in modo consolidato da molti anni, il loro atteggiamento cambierà poco. Dipenderà molto da come noi scenderemo in campo. Mi piacerebbe ed emozionerebbe se chi verrà allo stadio svestisse i colori del proprio club per vestire soltanto l’azzurro che ci accomuna tutti". 

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About the author
Francesco Nasato
24 anni, giornalista pubblicista, allievo della scuola di giornalismo dell'Universitá IULM, laureato alla Cattolica di Milano in Linguaggi dei Media. Editor di Vavel Italia, scrivo di calcio e Milan sul web e la carta stampata da quando ho 18 anni