Play-off mondiale. A Solna, l'Italia di Ventura bussa alla porta della Svezia di Andersson. Atto primo, il ritorno è in programma lunedì sera a Milano. Un velo di incertezza copre l'avvicinamento azzurro. Questione di uomini, questione di modulo. Pare certo il ritorno al 3-5-2, schieramento in grado di cancellare le difficoltà recenti e al contempo garantire il giusto equilibrio in una partita da dentro-fuori. A creare qualche timore, l'assenza di Simone Zaza, richiamato in fretta e furia per la doppia sfida con la compagine scandinava, ma fermato da un problema fisico. Occorre quindi rifinire il comparto d'attacco, con Belotti in vantaggio su Eder. L'attaccante del Torino è pienamente recuperato, viene dal probante test del Meazza con l'Inter e vuole trascinare il gruppo azzurro. Gli interrogativi riguardano la possibile coesistenza tra i due principali terminali della nazionale, il rischio è di affidarsi a due prime punte costrette a muoversi in spazi angusti, limitando quindi il potenziale reale del nostro comparto avanzato.
Ai problemi di campo, si accompagna una latente forza mentale. Carenze ingigantite dal tracollo con la Spagna. L'Italia attraversa una fase di profondo mutamento, difficile evidenziare oggi, con chiarezza, il futuro. Ventura punta sulle sue idee, destinate però a cozzare con il materiale umano a disposizione. Il frutto è amaro. Il ritorno al passato, come detto al 3-5-2, va proprio in questa direzione, il CT mette in un angolo i suoi dogmi per non incappare in un risultato negativo, potenzialmente devastante. I proclami di questi giorni, evidentemente di facciata, non cancellano la paura. La nostra nazionale è superiore, ma affronta una rappresentativa estremamente solida, che parte da sfavorita, senza alcuna pressione sulle spalle. Coordinate pericolose, coordinate da mutare con personalità già nella prova d'andata.
Detto dei due davanti, possiamo fare un passo indietro e snocciolare la mediana italiana. De Rossi è il perno di centrocampo, Ventura opta, specie in trasferta, per il giocatore della Roma, rinunciando a Jorginho. La conformazione a tre, inoltre, esalta - o dovrebbe esaltare - Verratti, uno dei pochi fuoriclasse del nuovo corso. Da mezzala, con meno compiti di interdizione, può accendere l'Italia. Parolo completa il pacchetto. Gli esterni sono Candreva e Darmian, non al meglio Zappacosta. Nessun quesito dietro, Buffon gode della copertura di Chiellini, Barzagli e dell'ex compagno Bonucci.
Andersson si affida a un attento 4-4-2, con Berg e Toivonen ad ultimare la manovra. Nodo a metà campo, Johansson o Claesson? Ekdal trova una maglia da titolare, le ali sono Larsson e Forsberg, il 10, il giocatore più pericoloso in casa Svezia. A difesa di Olsen, linea a quattro, i laterali bassi sono Krafth e Augustinsson. Lindelof e Granqvist vanno al duello con Immobile e Belotti.
Il direttore di gara è il turco Cakir, fischio d'inizio alle 20.45.