Ibrahimovic ha detto addio alla Svezia dopo l'Europeo del 2016, ma qualcuno è pronto a scommettere a un ripensamento in caso di qualificazione a Russia 2018. Per arrivare a questo punto, però la Svezia dovrebbe eliminare l'Italia di Ventura nel playoff mondiale e senza Ibrahimovic la questione diventa sicuramente più complicata. L'attaccante del Manchester United, a Sky Sport, presenta la sfida fra due nazioni che conosce molto bene.

Tutto si può dire di lui, meno che sia un modesto e infatti Ibra mette subito l'accento sulla sua assenza da questa sfida: "Saranno due belle partite, difficili per entrambe, le squadre faranno di tutto per passare, saranno vere e proprie finali. Giocare i play-off è tutta un'altra cosa rispetto al girone di qualificazione. La Svezia gioca senza pressione, perché da quando non ci sono più io, nessuno pretende chissà quale risultato, dai media ai tifosi. Quando gioco io il livello si alza, in mia assenza si abbassa. Detto questo sono pur sempre un bel collettivo, con meno responsabilità sulle spalle. I giocatori non hanno molta esperienza, ma il progetto è ambizioso. Se torno se la Svezia si qualifica? No, la mia storia in Nazionale l'ho già fatta, poi vediamo cosa succede. Sicuramente andare in Russsia sarebbe molto bello".

Pochi dubbi anche sull'uomo che leverebbe volentieri a Ventura e su quello che fu il biscotto che nel 2004 escluse l'Italia dalla seconda fase dell'Europeo: "Se fra gli Azzurri c'è qualcuno come me? Sì, Verratti, nessuno è più forte di lui, ma va utilizzato nel modo giusto. E' uno dei più forti al mondo, ma deve giocare come centrale in un centrocampo difensivo. Svezia-Danimarca del 2004? Era una partita normale, il risultato non era affatto combinato. Chi mi conosce sa che non accetto fare queste cose, non esiste. Poi si sa come funziona, si cerca sempre di trovare scuse. Ma queste sono solo parole".