Tra l'Italia ed il Mondiale di Russia 2018 c'è la sfida, doppia, alla Svezia. Venerdì a Stoccolma il primo appuntamento, poi il ritorno di San Siro, dove gli azzurri sperano di strappare il pass per la kermesse intercontinentale che si giocherà la prossima estate. A guidare la spedizione azzurra in terra svedese Ciro Immobile, attaccante della Lazio che tra stagione con il club e Nazionale ha già messo a bersaglio 19 reti, impreziosite da innumerevoli assist.
Italia che dovrà necessariamente passare dall'ostacolo playoff, raggiunto a causa del secondo posto centrato nel girone di qualificazione dove gli azzurri si sono inchinati alla Spagna. Ai microfoni del sito Uefa, il centravanti partenopeo ha così parlato del cammino del raggruppamento: "Sapevamo che in Spagna non sarebbe stata una passeggiata. Abbiamo incontrato una delle squadre più forti al mondo e sapevamo che era difficile. Abbiamo dato tutto, sicuramente potevamo fare di più ma quando sono usciti i gironi sapevamo che arrivare secondi era una possibilità perché con noi c'era la Spagna, non proprio una squadretta".
Tempo di voltare pagina e di guardare al preliminare, da affrontare con autorevolezza e consapevolezza dei propri mezzi nonostante il tempo per mettere in pratica i dettami di mister Ventura sia effettivamente poco: "Adesso ci prendiamo i play-off e faremo il possibile per passarli e andare al Mondiale, altrimenti sarebbe una delusione. Noi siamo consapevoli della nostra forza. Sappiamo che per noi è difficile vederci solo una volta ogni tanto. Il mister lo conosco bene: ha solo bisogno di un po' di tempo per passare nelle nostre teste tutto quello che ha in mente. Non è facile, noi cerchiamo sempre di metterci a disposizione e di fare bene".
Inoltre, semmai ci fosse bisogno di ulteriori motivazioni, c'è un record, quello di Buffon, da raggiungere: "Con Buffon abbiamo passato bei periodi calcistici insieme e io ho avuto la fortuna di giocare con un grande campione. Sicuramente quando si ritirerà lascerà un vuoto enorme, un'eredità molto pesante. E' stato uno dei più grandi nella storia del nostro calcio. Questo sarebbe il suo sesto mondiale, e so quanto ci tiene. Nello spogliatoio fa sentire la sua presenza, la sua personalità, il suo volerci trascinare insieme a lui in questa grande competizione".