Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini. No, non è una reminiscenza nostalgica di quel che è stato il poker difensivo della Juventus dei sei Scudetti di fila, bensì il quartetto che Giampiero Ventura, tecnico dell'Italia che viaggia spedita verso lo spareggio mondiale contro la Svezia, schiererà in quel di Stoccolma. La necessità, unica e difficilmente inconfutabile, è quella di ripartire dalle certezze, storiche, oltre che dalla personalità e dal carisma di quello che è il reparto più affidabile della squadra. Volenti o nolenti si dovrà, e lo sa benissimo il tecnico ligure, ripartire da chi nel corso degli ultimi anni ha costruito le fortune della Nazionale prima ancora della propria squadra di club. 

A perorare la causa del commissario tecnico, il cui ritorno alle origini ha destato perplessità dopo la recente scelta di riproporre il terzetto nella sfida casalinga dell'Olimpico di Torino contro la Bulgaria - con annessa figuraccia azzurra e di Bonucci - l'importanza dello scontro e della posta in palio, che obbliga a giusta ragione Ventura ad affidarsi alla vecchia guardia, a quei pretoriani che, in vista dell'appuntamento probabilmente ultimo di maggiore rilievo delle rispettive carriere, non vorranno assolutamente mancare. Motivazioni e carattere, personalità e carisma alla base della scelta, inequivocabile, di schierare alla Friends Arena di Stoccolma la BBC - Barzagli, Bonucci, Chiellini, davanti al solito Buffon. 

Da mettersi alle spalle eventuali ruggini, dispiaceri, egoismi, al pari degli errori tecnici mostrati nelle ultime apparizioni. Lo sanno bene tutti gli interpreti chiamati in causa che nell'atto di scendere in campo a Stoccolma avranno il dovere di dare e infondere determinate certezze al resto della squadra. Certezze che l'Italia è conscia di avere nella propria fase difensiva, storicamente e per antonomasia difficilmente espugnabile, soprattutto nei quattro interpreti che per sei anni hanno condiviso gioie e successi, oltre all'aria da respirare sul terreno di gioco. 

In vista della campagna di Svezia, decisiva per approdare a Russia 2018, inevitabile dunque che non si proceda preparati alla battaglia sportiva con le armi migliori: in tal senso, in termini di stabilità, di garanzie, di conoscenza reciproca, di affidabilità, sono senza dubbio quelle legate al quartetto difensivo, emblema della solidità italiana agli ultimi Europei francesi sotto il reame Conte, quelle maggiormente coscienziose. Coscienzioso come l'atteggiamento che dovrà assumere la Nazionale di Ventura in terra svedese. La posta in palio è troppo alta per esporsi ad eventuali rischi, troppo alta per esperimenti di qualsiasi genere. Il Mondiale 2018 è alle porte, l'Italia non può permettersi di essere fra le assenti.