Il fine giustifica i mezzi. Forse sì, forse no. Nel dibattito riguardo la risposta alla celeberrima frase attribuita erroneamente a Machiavelli nel suo 'Principe', Giampiero Ventura e le sue scelte si immedesimano perfettamente quando, al cospetto di una qualificazione ad un Mondiale, il tecnico ligure dell'Italia di calcio si trova al cospetto di determinate scelte. Scelte di uomini, di formazione, di moduli e soprattutto di atteggiamento. Legittimo, probabilmente, quello di guardare alla sfida d'andata dello spareggio verso Russia 2018, con un occhio di particolare riguardo, guardingo, diffidente, cinico il giusto.
Motivo per il quale la risposta, in vista della trasferta di Stoccolma della Friends Arena, potrebbe essere orientato, stavolta, verso il sì. Il fine giustifica i mezzi, i quali dovrebbero essere rappresentati da un 3-5-2 molto compatto, coeso, roccioso, in grado di fronteggiare con forza e veemenza l'impatto delle folate degli svedesi padroni di casa, in parte obbligati a fare gara d'attacco alla Friends Arena venerdì sera. Lo schieramento a tre centrali difensivi, con annessi due mediani di rottura ed interdizione più gli esterni a tutta fascia con compiti più difensivi che di spinta, obbliga il tecnico azzurro ad una gara di sacrificio più che votata allo spettacolo ed al proporre una manovra degna di tal nome. Conseguenza naturale sarà un baricentro spesso basso dell'azione azzurra, la quale per ripartire avrà necessariamente bisogno di fisico e di prestanza davanti, in attacco, dove le scelte saranno chiaramente fatte in funzione di questo aspetto.
Due attaccanti, uno più mobile, l'altro sicuramente punto di riferimento offensivo in grado di allungare la squadra e, quando necessario, andare incontro ai mediani nell'intento di alzare il raggio d'azione della squadra. A svolgere queste mansioni dovrebbe - anzi sarà - verosimilmente Ciro Immobile, accanto al quale non troverà spazio Lorenzo Insigne, compagno di squadra del centravanti della Lazio ai tempi di Pescara. Il primo paradosso verso Russia 2018 è proprio questo: il calciatore più talentuoso dell'intera rosa dell'Italia a disposizione di Ventura non scenderà in campo dal primo minuto a Stoccolma. Il fine giustifica i mezzi, appunto. Molto più probabile che in caso di necessità Insigne sarà chiamato a gara in corso a spaccare in due la contesa oppure - speriamo di no chiaramente - a ribaltare l'inerzia nel caso di svantaggio.
Chi al posto del partenopeo? Il ballottaggio è tra Andrea Belotti, spesso spalla di Immobile nel 4-2-4 venturiano delle qualificazioni, e Simone Zaza. Il valenciano, tuttavia, appare in vantaggio rispetto al granata per un paio di aspetti fondamentali: in primis, lo stato psico-fisico nel quale giunge a questo appuntamento, con una valanga di gol a perorare la causa del nativo di Policoro. Inoltre, le caratteristiche tecniche dell'ex attaccante della Juve sembrano sposarsi molto meglio con quelle di Immobile, con Belotti che rischierebbe di pestare i piedi al partenopeo nelle zone di campo nevralgiche. Queste le scelte di Ventura a quarantottore dalla sfida svedese, quando soltanto il campo dirà, giudice ultimo e supremo, se il fine avrà giustificato i mezzi italiani.