La Nazionale italiana si avvicina a grandi passi verso il playoff contro la Svezia, una doppia sfida spalmata su 180' minuti che mette in palio un solo pass per accedere al prossimo Mondiale in Russia. A prendere la parola, in conferenza stampa, è stato anche Alessandro Florenzi, il quale ritornato in trincea ha affermato: "Sono felicissimo di essere nuovamente qui, di far parte diquesto gruppo. Ho trovato un'Italia come quella che ho lasciato: siamo affiatati e con un obiettivo comune, vogliamo dare il 150%. Occorrerà tanta fame, cattiveria. Servirà esperienza, ma anche i giovani dovranno fare la loro parte. Io sono una via di mezzo, ma l'obiettivo deve essere comune. L'Italia deve andare al Mondiale".

Il romanista, dopo aver trascorso gli ultimi tempi in infermeria a causa di lunghi e brutti infortuni, ha ripreso quota e dopo essere tornato parte integrante della Roma, vuole rifarsi spazio anche in Nazionale. Si concentra sull'approccio alla gara, da non sbagliare: "Non contano moduli e numeri, conto solo come affronteremo la partita, il carattere, l'impegno che ci metteremo. Non possiamo non essere pronti, è una partita troppo importante per i motivi che tutti sanno. Loro sono una squadra fisica e molto corta, hanno qualità, se pensiamo che sono riusciti ad estromettere un collettivo molto forte come quello dell'Olanda. Per noi non sarà semplice, ma tantomeno per loro, troveranno un'Italia agguerrita, vogliosa di conquistare l'accesso al Mondiale".

L'Italia riaffronta la Svezia dopo qualche anno. L'ultimo precedente risale all'anno scorso, durante gli Europei francesi, sfida che fu decisa nel finale da un gol di Eder. Florenzi ricorda con piacere quella gara: "In quella partita ho giocato a sinistra e facemmo una grande gara sotto tanti punti di vista. E' chiaro che ogni gara fa storia a se quindi non dobbiamo soffermarci su quel precedente". Nella Svezia sarà assente Zlatan Ibrahimovic, ma Florenzi non si illude: "Si Ibra è un campione, non si discute, senza di lui la Svezia fa un pò meno paura ma comunque gli altri non vorranno farlo rimpiangere, seppur la nostra difesa sia una delle più forti del mondo".

L'Italia non deve fallire questo appuntamento, non andare al Mondiale sarebbe un fallimento troppo grande, un'umiliazione sportiva quasi senza precedenti. Il giocatore della Roma è d'accordo: "Il Mondiale è importante perché ognuno sogna di esserci almeno una volta nella vita. Sarei disposto a morire sul campo purchè l'Italia si possa qualificare. Stiamo lavorando bene, il clima è abbastanza disteso e questo è un bene. Ci sarà un pò d'ansia, ma questo è normale perchè ci giochiamo tanto. Io resto fiducioso, non immagino assolutamente un Mondiale senza la partecipazione dell'Italia. In questi casi escono fuori i campioni, e la nostra rosa ne è piena zeppa".