Champions League: flop Borussia Dortmund, solo un pari con l'APOEL Nicosia (1-1)

Si complica terribilmente il percorso europeo del Borussia Dortmund, che non riesce a vincere in casa contro l'APOEL Nicosia e va incontro ad una quasi certa eliminazione dalla fase ai gironi di Champions League.

Champions League: flop Borussia Dortmund, solo un pari con l'APOEL Nicosia (1-1)
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Di Giorgio Giovannini

Il Borussia Dortmund inciampa di fronte al pubblico amico, pareggiando contro il modesto APOEL Nicosia e ritrovandosi con un piede e mezzo fuori dalla Uefa Champions League. Partita dominata dai tedeschi, che danno vita ad un assedio durato novantaquattro minuti, andando in vantaggio con Guerreiro nella prima frazione di gioco, ma nella ripresa Potè gela il Westfalenstadion, pareggiando al 51’ e spegne le speranze del Dortmund in una rimonta in classifica. Entrambe sono appaiate a quota due punti e dovranno necessariamente fare risultato contro il Tottenham e Real Madrid nei prossimi due turni, per passare in Europa League.

Peter Bosz opta per un cauto turnover, in vista della sfida al vertice di sabato contro il Bayern Monaco: senza i terzini titolari, Bartra e Guerreiro presidiano le fasce, con Papastathopoulos e Toprak al centro della retroguardia, davanti a Burki tra i pali. Weigl in cabina di regia, affiancato da Gotze e Kagawa mezz’ali, mentre Aubameyang regge il peso dell’attacco, coadiuvato dagli esterni Pulisic e Philipp.

Consapevoli della differenza di livello, l’APOEL si cautela con la difesa a cinque, guidata da Merkis, al centro della linea difensiva, assieme agli altri due centrali Rueda e Carlao, con Alexandrou e Vouros terzini, completa il pacchetto arretrato Perez in porta. Zahid nel cuore della mediana, con Vinicius e Morais a completare il trio di centrocampo, mentre davanti c’è spazio per il tandem Aloneftis-Potè.

Con le spalle al muro, era prevedibile un assedio dei gialloneri, che partono subito in quarta, collezionando numerose occasioni da rete nei primi frangenti della partita. Dal minuto 11 al 14’, si contano ben quattro chance per il Borussia Dortmund, con Aubameyang e Kagawa pericolosissimi, ispirati da Philipp, ma la difesa cipriota resiste, seppur con fatica.

I teutonici abbassano per qualche manciata di minuti i ritmi per rifiatare, ma alla mezz’ora di gioco riprendono a macinare gioco e Guerreiro porta i vantaggio Dortmund: il lusitano raccoglie un perfetto filtrante di Kagawa, si imbuca tra le linee e si trova a tu per tu con Perez per poi firmare il vantaggio locale. Dortmund crea ancora, per mettere in ghiaccio la partita: al 33’, Kagawa cerca il tap-in vincente, ma si fa murare dalla difesa, mentre Aubameyang prova la rovesciata sei minuti dopo, ma la sfera esce di poco. Ci riprovano ancora i tedeschi, di nuovo con Aubameyang, ma non inquadra lo specchio della porta e il primo tempo finisce 1-0 per il Borussia.

Al rientro sul prato del Signal Iduna Park, i padroni di casa approcciano pigramente la ripresa e ne approfitta l’APOEL, con Potè che pareggia con un bel destro dopo un ottimo controllo della palla in area. Con il gol del pari, i ciprioti prendono fiducia ed escono dal guscio, con Sallai che ci prova dai venticinque metri, ma la palla non vede il bersaglio. Al 63’, un provvidenziale Zahid salva sulla linea un gol già fatto di Toprak.

Il ritmo della partita è decisamente spezzettato, con Philipp in panchina, è Pulisic a dare vita alla manovra offensiva dei gialloneri: l’americano trova Aubameyang, che fa partire un colpo di testa, ma la traversa gli nega la gioia del gol al 77’. Tre minuti dopo, Zahid calibra male il destro e spara alto da una buona posizione, graziando i padroni di casa. Continua il proprio assedio il Borussia, che insiste con Yarmolenko e Schurrle, però vanno a sbattere contro il muro di Nicosia. Il forcing finale di Dortmund è vano e la partita si chiude sull’1-1.

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Giorgio Giovannini
Tradito dal suo riconoscibilissimo accento veneto, è un fedelissimo seguace della Reyer Venezia, ma il suo vero credo è LaVar Ball. Quasi pendolare tra Venezia e Londra, con tappa a Milano per le sue fedi calcistiche: Milan e Tottenham. Appassionato di stadi, specialmente quelli britannici.