Minimo sforzo, massimo risultato. È questa l’estrema sintesi della prestazione del Manchester United in casa del Benfica. Solite assenze pesanti per Josè Mourinho, che deve rinunciare a Bailly e Rojo in difesa ed a Fellaini e Pogba a centrocampo; prima da titolare in Champions League per Lindelof – ex di giornata insieme a Matic -, in attacco chance dal primo minuto per Marcus Rashford.
Primo tempo abbastanza piatto, senza grosse occasioni, se non un paio di brividi per i padroni di casa causati da Matic prima e Rashford poi. La ripresa non cambia registro e per vedere un goal serve un errore: a commetterlo è il giovane portiere del Benfica Mile Svilar – classe ‘99 – che si trascina il pallone oltre la linea su un calcio di punizione dalla distanza di Rashford. Una volta in vantaggio poi, lo United diventa impenetrabile e lo conferma anche a Lisbona; per David De Gea è solo ordinaria amministrazione fino al 90’ ed il triplice fischio ufficializza la terza vittoria su tre partite per i Red Devils, punteggio pieno e primo posto ipotecato.
Nonostante una prestazione non brillante, gli uomini dello Special One ottengono il massimo, avvicinandosi sensibilmente al primo obiettivo stagionale. Rashford, al di là del goal decisivo, si prende la palma di migliore in campo: è il più vivace sia nel primo che nel secondo tempo ed ha il merito di provarci nell’highlight principale della partita, aiutato dalla papera di Svilar; peccato per l’infortunio al ginocchio che lo ha costretto ad uscire al 75’ - da valutare l’entità del problema. Molto bene anche Matic a centrocampo, che ha offerto la solita prestazione di sostanza e di quantità, oltre alla qualità; la difesa, pur non molto sollecitata, non ha concesso praticamente nulla, con Lindelof in particolare, al debutto in Champions con questa maglia nello stadio che è stato casa sua per 4 anni. Un po’ in ombra Lukaku, più attento alle coperture che alle azioni offensive, e Mata, non efficace come gli succede di solito.