Ritorno al potere. Il Barcellona - sotto la guida di Valverde - sta lentamente recuperando il suo status a livello europeo e all'interno dei confini nazionali. La partenza di Neymar - a cui occorre abbinare l'infortunio del successore designato, Dembélé - non sembra intaccare le sicurezze catalane. La squadra comanda in patria - striscia di successi interrotta solamente dal pari in rimonta sul campo dell'Atletico - e imperversa in Champions. Il girone è in cassaforte, il Barcellona può contare su 6 punti, un incontro interno alle porte e la trasferta di Lisbona, vittoriosa, alle spalle. Il divario appare ampio, la Juventus deve ancora trovare la sua definitiva fisionomia e il Barcellona può mettere il punto esclamativo con l'Olympiakos, atteso questa sera al Camp Nou, prima del confronto in Grecia in agenda il 31 ottobre.
Per la gara odierna, Valverde deve rinunciare a Rafinha e Jordi Alba. Aldilà del possibile vantaggio iniziale, nessuna concessione alla formazione greca, comunque temibile, per consolidata presenza in territorio europeo e imponente prestanza fisica. Messi si muove al centro dell'attacco, lì dove può spezzare con maggiore facilità la linea nemica. Suarez, in crescita, parte dall'out, come Deulofeu, il prescelto per ultimare il tridente. Alcacer si accomoda al fianco del tecnico, come Iniesta. Turno di riposo per lo spagnolo, con D.Suarez ad affiancare il metronomo Busquets e Rakitic. Digne rileva J.Alba, la destra è di Semedo, al centro Umtiti e Piqué. Le soluzioni non mancano, Valverde può ricorrere, in caso di pericolo, a Mascherano, Andre Gomes e Paulinho, solo per citare alcuni nomi della ricca rosa blaugrana.
Stagione non semplice per l'Olympiakos. Il successo con il Panionios interrompe una striscia di 3 sconfitte consecutive tra campionato e Champions. Al momento, la compagine di Lemonis si trova in purgatorio, a meno 4 dal Paok e in quinta posizione. Non va meglio in Coppa. KO di misura in Grecia con lo Sporting - 2-3 - disco rosso a Torino con la Juventus - 2-0 per i bianconeri. Dentro o fuori al Camp Nou, un'impresa disperata, forse oltre le corde degli ellenici.
4-2-3-1, questo l'abito per la trasferta spagnola. Djurdjevic è l'ariete per scardinare la cassaforte difesa da Umtiti e Piqué, sulla trequarti spazio a Marin, l'elemento di superiore tecnica, Fortounis e Seba. Mediana coperta da Odjidja-Ofoe e Romao. Proto in porta, protetto da una retroguardia a quattro composta, da destra a sinistra, da Figueiras, Engels, Nikolaou e Koutris.
Fischio d'inizio alle 20.45, dirige lo scozzese Collum.