Ancora sofferenza per l'Olanda, che strappa tre difficilissimi punti in Bielorussia: finisce 1-3 a Borisov nella nona giornata, vittoria che fa salire Advocaat e i suoi a 16 punti, sempre a -3 dalla Svezia, seconda. La strada verso Russia 2018 è in salita, nell'ultimo match agli Oranje servirà battere proprio gli scandinavi con almeno sette gol di scarto. Impresa non da poco. Troppo esiguo il bottino della serata: segnano Propper, Robben e Depay, in una partita vinta tra mille dubbi e poche certezze.
Le scelte - Formazione d'emergenza per Dick Advocaat, che deve fare a meno di veterani e prime scelte quali Strootman, Promes, Sneijder, van Persie e De Vrij. 4-3-3 improvvisato per il tecnico, che rinuncia a Depay per rilanciare Babel dal primo minuto: non giocava in Nazionale dal novembre 2011 (amichevole contro la Germania). Con lui in avanti Janssen e Robben. In mezzo campo per Vilhena, dietro c'è Rekik al centro della difesa con van Dijk. Padroni di casa con il 4-2-3-1, assenti tra gli altri Filipenko e Sivakov. Esordio assoluto per Karnitskiy, panchina per Saroka.
Il match si muove su ritmi lentissimi in avvio, i primi pericoli li portano i padroni di casa, ma sono accelerate poco convincenti. Gli ospiti mettono in mostra una manovra macchiosa e prevedibile, la difesa di Kriushenko non ha problemi a leggere e contenere. Janssen a metà primo tempo suona finalmente la sveglia con un sinistro dal limite che si infrange sulla traversa. Segnale colto dai compagni, che architettano il vantaggio: Robben gioca di sponda per l'accorrente Propper, abbandonato sul primo palo e veloce nel calciare di prima battendo Chernik. L'estremo di casa va in confusione e poco dopo prova a regalare il raddoppio all'Olanda, salva la difesa su un'uscita folle del numero uno bielorusso. Si è però decisa a giocare la squadra di Advocaat, finalmente fluida: Janssen realizza il raddoppio ispirato da Babel, Oliver annulla tutto ravvisando un fuorigioco molto dubbio.
La gara cambia dopo la pioggia Oranje nella parte centrale del primo tempo, Chernik è impegnatisssimo e nemmeno sicuro, a partire dalla respinta sul sinistro di Vilhena dai trenta metri. Babel prende parte alla sagra degli errori mancando di testa manca un'occasione d'oro, poi Janssen uno contro uno si fa ipnotizzare divorandosi il raddoppio tutto solo in area. Ultima folata è un tiro-cross Janmaat che anche in questo caso trova le mani del portiere bielorusso. Anche nel secondo tempo è un assedio dell'Olanda, soprattutto nella fase iniziale gli uomini di Advocaat hanno almeno tre buone palle-gol che sciupano.
La Bielorussia esce alla distanza e in contropiede, dopo 7 minuti, va ad un nulla dal gol del pari: Balanovich sul secondo palo controlla un bel cross e manda a vuoto l'uomo, sinistro che Cillessen respinge. Sulla sinistra si aprono le praterie per i padroni di casa e la gara cambia ancora padrone: Volodko sfonda proprio da quella parte, Robben dorme e Janmaat è in ritardo, facile per il terzino piazzare il diagonale rasoterra e riequilibrare il punteggio sull'1-1. Si spegne nuovamente l'Olanda, la cui reazione si esaurisce in una botta dalla distanza di Propper. L'occasionissima ce l'ha ancora la Bielorussia, con Signevich sciupa un contropiede scegliendo il tiro - largo e non di poco - piuttosto che il servizio al centro per Balanovich.
Nei minuti finali gli Oranje raccolgono le ultime forze per provare a salvare almeno la faccia, rimediando anche un calcio di rigore per un fallo abbastanza dubbio su Dost: Robben dal dischetto col sinistro trova l'angolino basso riportando avanti i suoi. La Bielorussia non ci sta e si riversa in avanti alla ricerca del pari, cogliendo anche una traversa in mezzo alla serie di grandi occasioni, ma Depay chiude definitivamente i conti nel recupero col gol dell'1-3. Tra tre giorni servirà la grande impresa, ai limiti dell'impossibile.