Si chiama Pyry Soiri, ha ventitré anni e ieri, alla sua prima presenza con la maglia della Finlandia, ha segnato all'ultimo secondo il gol che ha permesso all'Islanda di superare la Croazia in classifica. Psicodramma a scacchi da una parte e gioia scandinava dall'altra, visto che, quando manca una sola partita al termine, l'Islanda è in testa con due punti di vantaggio su Modric e compagni. Il Mondiale, il primo della storia, è a un passo per la compagine allenata da Hallgrimsson che non ha avuto problemi a superare la Turchia vincendo 3-0 fuori casa.

Una sorta di spareggio e una prova di forza importante da parte dell'Islanda che dimostra di essere cresciuta sotto ogni punto di vista dopo l'exploit di Euro 2016. L'anno scorso, infatti, Gunnarsson e compagni avevano stupito l'Europa e adesso sono pronti a sbarcare per la prima volta nel Mondiale, non come una favola, ma come frutto di un lavoro costante e una programmazione che ha permesso a questa Nazionale di crescere in maniera esponenziale da tre anni a questa parte. La sfida di ieri è stata la conferma, l'emblema, di essere consapevoli delle proprie forze nonostante un clima che, usando un eufemismo, si dimostrava poco amichevole alla vigilia e all'inizio del match. 

I turchi, invece, sono stati spazzati via già nella prima frazione di gioco grazie alle reti di Gudmundsson e Bjarnasson nel giro di sette minuti. L'infuocato pubblico di casa si è spento alla distanza sotto i colpi ghiacciati degli scandinavi che nel secondo tempo hanno scherzato, retto e realizzato anche il terzo gol con Arnason. Poi, a partita finita, è spuntato il nome di Pyry Soiri che da ieri (e forse fino all'eternità) sarà ricordato come eroe nazionale, anche se proveniente dalla Finlandia. Un gol che ha permesso all'Islanda di scavalcare la Croazia e portarsi al primo posto quando manca una sola giornata che, a dirla tutta, sembra una formalità: gli uomini di Hallgrimsson, infatti, giocheranno in casa contro il Kosovo mentre i Croati si giocheranno la seconda posizione in Ucraina

Nel giro di un anno, dunque, l'Islanda non è più una sorpresa o una favola, ma una realtà che è cresciuta in maniera esponenziale. Una nazione che adesso osserva con un altro occhio il calcio, una nazione che adesso non vede l'ora di volare in Russia per il primo Mondiale della sua storia.