Doveva essere la partita della festa, quella dove chiudere definitivamente il discorso qualificazione e staccare il biglietto per la Russia. Invece Italia-Macedonia si trasforma in una mezza disfatta, come dimostrano i fischi dello scontento pubblico di Torino. Il gol di Chiellini non basta per portare a casa tre punti che a un certo punto sembravano già in tasca: un errore difensivo in una fase del match praticamente ferma regala l’incredibile pareggio alla Macedonia e rinvia tutto all’ultima giornata.
Ventura mette in soffitta il criticatissimo 4-2-4 delle ultime uscite, virando su un più classico 3-4-3 coadiuvato dalla ex BBC bianconera, con Bonucci che torna a giocare al fianco di Chiellini e Barzagli. La vera sorpresa è però nel tridente offensivo, dove al fianco di Insigne ed Immobile c’è Simone Verdi del Bologna. Modulo speculare per i macedoni, che hanno come punta di diamante il tridente formato da Pandev, Nestorovski e Hasani. La formazione ospite diventa però spesso un 5-3-2, soprattutto quando gli azzurri impostano l’azione.
Gli azzurri partono bene: al secondo minuto Immobile trova la risposta di Dimitrevski sulla sua girata in area, poi al sesto un bellissimo doppio scambio tra Insigne e Immobile porta l’attaccante napoletano davanti al portiere macedone, che è bravo a chiudere lo specchio e a salvare il risultato. Dall’altra parte ci prova Pandev dalla distanza, che con il sinistro impegna in tuffo Buffon, questa sera in un’inedita maglia azzurra. Gli ospiti sono ordinati e difendono bene, mentre gli azzurri dopo un buon avvio non sembrano più brillantissimi dalla metà campo in su.
Il match prende una piega abbastanza controllata fino a dopo la mezz’ora, quando poi gli azzurri hanno un sussulto e cominciano a trovare gli spazi giusti. Ci prova Insigne, che si smarca in area sul cross di Parolo e colpisce di testa, ma la conclusione è centrale e Dimitrevski può bloccare. La grande occasione arriva al 36’ grazie al bellissimo lancio di Insigne per l’inserimento di Zappacosta tutto solo, ma il giocatore del Chelsea in piena area colpisce male e spreca tutto. E’ il preludio a ciò che accade al 40’: ancora Insigne trova il suggerimento giusto per Immobile, che vede l’arrivo di Chiellini in area e lo serve davanti al portiere. Il difensore bianconero non sbaglia e regala il vantaggio agli azzurri. La Macedonia accusa il colpo ma trova una reazione immediata grazie a Nestorovski, che sfrutta un erroraccio della difesa italiana ma spara addosso a Buffon la migliore occasione del primo tempo. E’ l’ultima vera azione di un primo tempo per larghi tratti molto studiato e giocato a ritmi abbastanza bassi, con un buon miglioramento negli ultimi 10 minuti con 3 occasioni (gol compreso) dell’Italia e una per la Macedonia.
La seconda frazione inizia con un cambio per Ventura, che toglie Barzagli per Rugani. Tanti errori a centrocampo nei primi minuti con i ritmi che possibilmente sembrano addirittura più bassi rispetto ai primi 45 minuti. Angelovski prova a cambiare le cose inserendo Trajkovski per Hasani, mentre dall’altra parte entra Bernardeschi per Verdi, ma gli unici eventi degni di nota sono le ammonizioni decretate dall’arbitro Martins: Spirovski, Hasani (poi sostituito) e Parolo si vedono sventolare in faccia il giallo. Un vero tiro in porta arriva al 71’ da parte di Nestorovski, che colpisce di testa al centro dell’area ma spedisce la sfera addosso a Buffon. Arrivano anche gli ultimi cambi dei due allenatori, con Cristante che entra al posto di Gagliardini mentre Zajkov sostituisce l’infortunato Velkovski e Pandev lascia il campo a Trickovski.
Un match che sembrava scorrere senza problemi verso l’1-0 subisce un’incredibile scossa al 76’: sanguinosa palla persa nella metà campo azzurra con Chiellini che si fa sorprendere da Trajkovski, che si invola verso la porta di Buffon e batte il portiere azzurro con un gran diagonale. Prova a reagire Bernardeschi con un’azione personale sulla trequarti, conclusa con un tiraccio dal limite che termina a lato. La Macedonia prova addirittura a vincerla con Trickovski che impegna di testa Buffon, che blocca in tuffo. I tre minuti di recupero assegnati da Martins non cambiano le cose. Gli azzurri escono dal campo in mezzo a una raffica di fischi e le urla di gioia dei macedoni, che portano a casa un insperato pareggio. Per l’Italia assicurato il secondo posto nel girone ma non la qualificazione: sarebbero serviti i 3 punti per inserire matematicamente la squadra di Ventura tra le otto migliori seconde: tutto rinviato all’ultima sfida con l’Albania, dove non si potrà più sbagliare.
Articolo a cura di Francesco Palma