Il calcio, il caos e il destino seguono un filo logico che, apparentemente, è privo di senso ma che poi, inspiegabilmente, coniuga tutte le sottili domande che non possono essere spiegate con la razionalità. C'è una Nazione che incarna queste tre cose alla perfezione e non può essere che l'Argentina. La storia di questo paese è particolare, dalle innumerevoli crisi del secolo scorso ai due Mondiali, fino alle paure e i tormenti di non farcela, di essere beffati al traguardo. E' una costante che ritorna sempre nella storia di un paese che va oltre questo sostantivo, diventa stato d'animo, un insieme di stati d'animo. 

In questo momento l'ansia la fa da padrone, l'Argentina si gioca in una partita tutto un Mondiale e, come sette anni fa, l'avversario sarà il Perù. Il destino che torna, eccolo, ma con qualche sfumatura diversa: si gioca alla Bombonera e non al Monumental, il Perù non è eliminato ma quarto in classifica e in panchina non c'è Maradona ma Sampaoli. In quella biblica sera di otto anni fa, con un omerico diluvio, accadde l'impensabile con Martin Palermo che segnò all'ultimo secondo la rete che fece implodere il Vespucio Liberti. Il capitano del Boca che segna nello stadio dei più acerrimi rivali, storie argentine e rivalità che per novanta minuti si placano per cantare a una sola voce. 

Le speranze sono riposte in lui, Leo Messi (Fonte foto: Instagram Messi)
Le speranze sono riposte in lui, Leo Messi (Fonte foto: Instagram Messi)

Otto anni dopo Argentina-Perù torna ad essere decisiva per un Mondiale che l'Albiceleste non salta dal 1970. E qui torna il destino visto che l'ultima partita di quel mini-girone da tre squadre fu proprio Argentina-Perù che si giocò proprio alla Bombonera: l'incontro finì 2-2 e gli ospiti si qualificarono con la doppietta di Ramirez, l'Albiceleste restò a casa. Sono tre facce che ricompaiono sempre nella storia quelle del caso, del calcio e del destino, tanto che 47 anni dopo la Bombonera sarà sede di un vero e proprio spareggio. Il clima è già infuocato, secondo i quotidiani locali la Federazione Argentina avrebbe contattato alcuni leader della Doce, la curva "calda" della Bombonera, affinché sia garantito il massimo supporto in ogni modo. Si parla addirittura di più di seimila biglietti regalati o comunque fatti gestire dai tifosi stessi con l'impossibilità di far accedere famiglie con bambini nel catino infernale della Bombonera. 

La Federazione Peruviana, dal canto suo, non ha preso bene la decisione di disputare uno dei match più importanti della loro storia recente nello stadio più caldo del Sud America (e forse del mondo) ed è per questo che ha allertato la squadra, raccomandando ai giocatori di non bere assolutamente dalle borracce degli argentini, se le porteranno da casa come si fa nei campetti di periferia. Insomma, un clima che si preannuncia tutt'altro che paradisiaco. Inoltre i tifosi dell'Argentina vogliono a tutti i costi in campo Dario Benedetto e chi meglio di lui, al momento, conosce la Bombonera. Sampaoli ci sta pensando, con Icardi che sarebbe l'indiziato numero uno a sedersi in panchina mentre inamovibili sono Messi e Dybala. Non ci sono Higuain, lasciato ancora a casa da Sampaoli, e Aguero che sta recuperando dopo l'incidente in Olanda.