Calcio e politica, campo ed extra campo, ancora una volta più vicini di quanto si possa immaginare. La Catalogna ha dato vita allo sciopero generale post referendum, ma l'eco della consultazione che si è tenuta per l'indipendenza della regione dal governo centrale di Madrid è ancora ben udibile anche nel ritiro della Spagna di Lopetegui. Tante parole e anche qualche gesto che non è potuto passare in secondo piano.
Come quello di Sergio Ramos, capitano del Real Madrid che su Instagram ha postato una foto oltre al difensore che indossa la maglia del Real Madrid e quella della Spagna, c'è alle sue spalle un'immagine dello stato spagnolo con i colori gialli e rossi della bandiera. In un'unica immagine, tanto per sottolineare ancora una volta il pensiero del difensore del Real Madrid sulla questione indipendentista della Catalogna.
In tutto questo Piquè è stato preso di mira da molti dei tifosi della Roja che da sempre fischiano il difensore del Barcellona per le sue idee politiche. Posizioni che non intaccano le idee di Lopetegui che ha provato ad abbassare i riflettori intorno al centrale del Barcellona: "Io non discuto l'opinione politica o il modo di pensare di una persona che può giocare. Piqué è un difensore centrale straordinario, che gioca da 10 anni nella Spagna. Evidentemente è chiamato per il suo rendimento e il suo impegno, che sono eccellenti. Non vedo perché non dovrei convocare un giocatore che è a disposizione, è convocabile e vuole venire in nazionale".
Anche Koke e Thiago Alcantara hanno provato a far tornare tutti con la testa al campo: "Qui non si parla di politica, Piqué è abituato ai fischi. Ha giocato al Bernabeu, sono ambienti che un professionista deve essere capace di affrontare". Gli intenti sembrano essere chiari, i risultati ancora tutti da scoprire. Soprattutto quando sarà il momento di scendere in campo.