Sorteggio amaro, Anderlecht e Celtic respirano aria rarefatta. La Champions resta mera illusione, almeno per quel che concerne il passaggio alla fase ad eliminazione diretta. 90 minuti per assorbire le verità di campo, per valutare a stretto contatto la forza di Bayern e Psg. Nel complesso, otto gol al passivo - 3 la formazione belga, 5 la compagine scozzese - un'impressione di assoluta impotenza al cospetto di due squadre chiamate a giocarsi la competizione. Resta uno spiraglio europeo, la terza posizione nel gruppo B garantisce la discesa in Europa League, torneo di certo più nelle corde di Anderlecht e Celtic. Lo scontro diretto di questa sera ha quindi un valore reale, si può mettere un punto prezioso nella rincorsa all'Europa minore.
L'avventura del Celtic è di lungo corso. Due turni preliminari - con Linfield, 6-0 nell'arco dei 180 minuti, e Rosenborg, decisivo lo 0-1 in Norvegia - poi il play-off con l'Astana, triturato in Scozia e pericoloso al ritorno. Sconfitta indolore per 4-3. L'Anderlecht, invece, è alla seconda partita nella Champions corrente ed approda all'atto serale dopo un successo scaccia-crisi in campionato. Settima posizione attualmente, due sconfitte e solo tre vittorie nelle prime otto. Campionato che invece arride, come di consueto, al Celtic, fresco di 2-0 ai Rangers e fermato solo dal St Johnstone sullo 0-0.
Frutos propone il 4-3-3, con Teodorczyk a sfruttare l'operato di Onyekuru e Hanni. Dendoncker è il perno in mediana, le mezzali sono Stanciu, uno dei giocatori più interessanti, e Trebel. A protezione di Sels, da destra a sinistra, Chipciu, Spajic, Deschacht e Obradovic. Squalificato Kums.
Rodgers replica con il 4-2-3-1. Griffiths, a segno nell'ultimo turno di campionato, è il 9 di riferimento, alle sue spalle una linea composta da Roberts, Rogic e Sinclair. Armstrong e Brown in mediana, Simunovic e Boyata "oscurano" i pali di Gordon. I laterali di difesa sono Lustig e Tierney.
Dirige lo spagnolo Gil Manzano, fischio d'inizio alle 20.45.