La Roma di Di Francesco approda a Baku, teatro della seconda uscita di Coppa. Tornata decisiva nell'economia del girone, almeno per la compagine della capitale. Accoppiamento favorevole, i giallorossi hanno l'occasione per rimpinguare il bottino di punti contro il Qarabag, vittima sacrificale in un raggruppamento di ferro completato da Chelsea e Atletico Madrid. Il pari casalingo con la formazione di Simeone consente alla Roma di osservare con moderato ottimismo il futuro, difficile agguantare le prime due posizioni, ma la rosa è in crescita, assorbe i dettami del nuovo tecnico e ha licenza di stupire.
In conferenza, un Di Francesco attento a non perdere il naturale equilibrio. Resta, la Champions, competizione di dettaglio, occorre onorare ogni partita al meglio, per evitare brusche frenate. Il Qarabag ha un'interessante storia europea di recente e sta consolidando la sua presenza oltre i confini nazionali. Sottovalutare i rivali di turno può essere fatale, aldilà di un differente tasso tecnico. Gurbanov, inoltre, intende cancellare la pesante debacle inglese. Un crollo verticale con il Chelsea, una macchia a cui replicare nel fortino di casa.
Fuori Schick, Karsdorp, ma anche Perotti. Questo il responso romano. Per l'esterno, stop nella seduta di ieri, ghiaccio e testa bassa a certificare la defezione. Cambia per 2/3 il comparto d'attacco, con Dzeko come punto di riferimento. Il bosniaco non è soggetto alla legge del turnover, è l'ariete giallorosso. Ai suoi lati, questa sera, El Shaarawy, in palla, e il rientrante Defrel. Muta anche la mediana e qui Di Francesco di fatto svela i suoi pensieri. L'occhio corre veloce alla sfida di A con il Milan, fuori inizialmente Strootman, uno dei più utilizzati in questo scorcio di stagione, e De Rossi. Gonalons ritrovo posto in regia, Nainggolan e Pellegrini le mezzali. Juan Jesus - un trascorso contro il Qarabag con la maglia dell'Inter - affianca Manolas - i terzini sono Bruno Peres e Kolarov, altro pretoriano del tecnico. In porta Alisson.
Il Qarabag si presenta piuttosto coperto. 4-1-4-1, questo lo schieramento tattico. A protezione di Sehic, una linea a quattro composta, da destra a sinistra, da Medvedev, Huseynov, Sadigov e Rzezniczak. Garayev gioca un passo dietro alla batteria di centrocampisti. Michel e Richard Almeyda occupano la zona centrale, all'esterno Henrique e Elyounoussi. Ndlovu unica punta.
Fischio d'inizio alle 18, dirige il portoghese Dias.