Mancano poco più di ventiquattro ore alla grande sfida di Champions League contro il Bayern Monaco dell'ex Carlo Ancelotti, ma in casa Paris Saint-Germain continua a tenere banco il caso rigori, con tanto di fresca lite tra il nuovo arrivato, lo strapagato brasiliano Neymar, e il veterano Edinson Cavani, il Matador uruguaiano già da qualche anno idolo del Parco dei Principi.
La diatriba sui calci di rigore (in Ligue 1 un penalty battuto di prepotenza da Neymar, spalleggiato da Dani Alves, proprio a spese di Cavani) rimane oggetto delle domane dei cronisti in conferenza stampa a Parigi, alla vigilia della sfida contro i bavaresi, che potrebbe valere già un passo avanti importante verso la qualificazione come primi nel girone B (i belgi dell'Anderlecht e gli scozzesi del Celtic Glasgow non sembrano poter impensierire le due corazzate già in testa al gruppo dopo la prima giornata). E l'allenatore del PSG, lo spagnolo Unai Emery, è costretto a districarsi in mezzo a una vicenda estremamente delicata, in cui è intervenuto addirittura il presidente Al-Khelaifi, chiedendo a Cavani di farsi da parte quando si tratta di calciare un rigore, dietro corrispettivo di un milione di euro: "Ho parlato con entrambi i giocatori - dice Emery in conferenza stampa - e ho chiarito loro che dovranno spartirsi le responsabilità. Abbiamo molti giocatori in grado di calciare i rigori, e che vogliono tirarli. Statistiche alla mano, voglio che Cavani e Neymar si dividano questa responsabilità. Speriamo di avere molti penalty a favore, in modo tale che entrambi abbiano possibilità di tirarli. Ho già spiegato loro come voglio che le cose funzionino in campo, e ovviamente anche per ciò che riguarda i rigori". Un Emery evasivo, che prova a divincolarsi dalla morsa di una guerra tra stelle, infastidito dalle voci uscite dallo spogliatoio parigino: "Stiamo lavorando per creare una squadra molto solida al suo interno, che non abbia infiltrazioni. Sono tranquillo, perchè il gruppo è unito. Purtroppo ci sono cose che fuoriescono all'esterno e che possono danneggiare la squadra, lavoreremo per trovare una soluzione".
L'avversario di domani è il Bayern Monaco di Carlo Ancelotti, fino al 2014 allenatore del Paris Saint-Germain. Al Parco dei Principi la sfida rappresenterà un test per entrambe le squadre, con il PSG favorito contro dei bavaresi reduci da un inizio di stagioni con diversi alti e bassi. Emery però non si fida, perchè "il Bayern è una grande squadra, con una grande storia, che vuole vincere la Champions League. Sarà un bel banco di prova per capirne di più sul nostro stato di forma, sono queste le partite che desideriamo giocare. La squadra è ormai nelle condizioni per competere contro i migliori club d'Europa. Da un punto di vista sportivo ora abbiamo molti più nemici, perchè in tanti hanno capito che questo club fa sul serio, che è stato costruito con grandi stelle e che è cresciuto fino ad essere uno dei candidati per la vittoria finale della Champions League. E' un processo lungo, siamo un gran nemico per tutti gli altri club, ma si parla più di noi che del resto delle squadre europee". Intervenuto in conferenza stampa anche il centrocampista italiano Marco Verratti: "La sfida contro il Bayern sarà molto importante dal punto di vista della fiducia, anche se non sarà decisiva per l'esito del girone. Ci servirà per dare un segnale a noi stessi, non è tanto importante per i punti, ma per l'autostima che può generare: tutto nasce da queste partite. Battere il Bayern giocando bene ci darebbe fiducia, anche se non avremmo vinto nulla. Per la prima volta affrontiamo una partita del genere con la sensazione di partire alla pari, di essere come i nostri avversari. E' il frutto di cinque anni di lavoro che ci hanno dato autorevolezza e credibilità".