Di destro, di sinistro, di testa e da ogni angolazione possibile. Date un pallone a quell'uomo e lo butterà in porta senza problemi. Potrebbero essere queste la parole pronunciate da Pochettino negli spogliatoi di Wembley prima della sfida di ieri contro il Borussia Dortmund, forse ad ogni partita del suo Tottenham. Quell'uomo ha ventiquattro anni, la maglia numero dieci sulle spalle ed un nome che incute timore come fosse qualcosa di molto simile a un tifone o un uragano: Harry Kane. E' lui indiscutibilmente il protagonista della prima vittoria in questa Champions League degli Spurs per 3-1 contro il Borussia, al termine di un match spettacolare che non ha tradito le attese.
Le aspettative della viglia erano alte vista la propensione offensiva delle sue squadre e le aspettative erano alte anche per lui che in questo 2017, prima della sfida di ieri, aveva messo a segno 27 reti in 26 partite. E pensare che il numero dieci degli Spurs odia così tanto agosto che inizia a segnare gol a grappoli da settembre in poi. Lo dicono i numeri: 42 partite giocate nell'ottavo mese dell'anno e zero reti all'attivo per uno che a ventiquattro anni ha già messo a segno 102 reti con la maglia del club londinese in 169 partite. Ieri un'altra prestazione degna di questo nome, una serata da tuttofare tanto che inizia la sua personale partita regalando a Son l'assist del vantaggio grazie a una sublime palla in verticale.
E' un assist da non sottovalutare, un assist che ci dimostra che non sono solo i gol a fare grande questo attaccante, al momento nella top five delle prime punte in circolazione. Il Borussia intanto pareggia con una straordinaria rete di Yarmolenko ma è qui che inizia lo show dell'attaccante inglese che al quarto d'ora trafigge Burki, con un potente sinistro sotto la traversa, dopo aver vinto un duello corpo a corpo con il corrispettivo avversario. Vive per segnare, vive per esultare e far esplodere di gioia i tifosi e questo lo si nota dalla verve agonistica e dal fatto che è sempre nel vivo dell'azione anche nei panni di assist-man e rifinitore. La seconda gioia, infatti, arriva nel secondo tempo ancora con quel mancino, stavolta in diagonale, che trafigge Burki.
L'occhio del ciclone Kane si è abbattuto anche sul Borussia Dortmund che rischia di scomparire ma l'attaccante si permette il lusso di fallire la sua personale tripletta. Pochettino, che ormai lo conosce discretamente, non si stupisce neanche più come dimostrano le sue parole: "E' stato fantastico per lui trovare nuovamente la rete, è fantastico per lui e per la squadra, non ho dubbi su di lui. E' un grande attaccante". I tempi dei prestiti sono lontanissimi, Kane è diventano un punto di riferimento anche in Nazionale (8 gol in 19 partite) e adesso, passato agosto, è pronto a scatenare la sua furia su qualsiasi avversario gli capiti sulla strada.