L'attesa è ormai agli sgoccioli, l'esordio del Manchester City è sempre più vicino. Domani sera è atteso al 'de Kuip' dal Feyenoord, gara che si preannuncia spigolosa per i Citizens. Pep Guardiola è alle prese con la stesura dell'undici da opporre agli olandesi. Ederson è out, dopo essere stato violentemente colpito al volto nel match di sabato scorso contro il Liverpool da Sadio Manè. Al suo posto, è pronto Bravo. Danilo continua a impressionare per la sua versatilità, e quindi Guardiola dovrebbe schierarlo nei tre dietro, insieme ad Otamendi e Stones, che bene, ma non benissimo hanno fatto nelle prime gare di Premier League. Messi sotto pressione, hanno leggermente schricchiolato. Mancherà il belga Kompany, che ne avrà ancora per un pò.
Squadra che sembra fatta, idee chiare per il Pep. Il modulo con il quale dovrebbe schierarla in campo sarà con ogni probabilità il 3-1-4-2. Inamovibile, Fernandinho, che con la sua corsa ed il suo dinamismo avrà il non facile compito di cucire i due reparti, quello di difesa e la batteria di trequartisti. Walker, David Silva, De Bruyne e Mendy agiranno quindi qualche metro più avanti al centrocampista brasiliano, ma in fase di non possesso palla i due esterni Walker e Mendy si abbasseranno, dando manforte al terzetto difensivo, andando a creare una sorta di 5-3-2. Gabriel Jesus sarà il terminale offensivo, il brasiliano è in formissima, gasato a mille dalla doppietta inferta al Liverpool sabato scorso all'Etihad. Al suo fianco, il Kun Aguero, pronto ad affilare le armi nell'esordio europeo.
Scalpita Sterling, riposato dopo aver saltato l'ultimo turno di Premier per squalifica. Ma Guardiola in merito all'ex 'Red' sembra già aver deciso, e lo farà accomodare in panchina, almeno inizialmente. Probabile un suo impiego a gara in corso, qualora il risultato sia ancora in bilico. La sua velocità palla al piede, e la capacità di lanciarsi negli spazi, potrebbe risultare letale per una difesa del Feyenoord che non appare del tutto ermetica. Stesso discorso per Sanè, risorsa pregiata da catapultare in campo quando le energie, nelle gambe degli avversari, iniziano a scarseggiare.