Esame europeo. Il PSG di Emery, protagonista della sessione di mercato da poco conclusa, si presenta sul palcoscenico della Champions con ambizioni acclarate. Dopo la debacle dello scorso anno, il tracollo al Camp Nou contro il Barcellona, l'obiettivo è chiaro, trasformare gli investimenti in trofei. La principale coppa per club è il cruccio dello sceicco Al Khelaifi, Mbappé e Neymar gli uomini per colmare il gap con il Real. L'avvio di campionato conferma la bontà dell'operato societario, ma la Ligue 1 non è banco di prova tangibile, occorre confermarsi ad un livello superiore. Cinque vittorie, diciannove reti all'attivo, una potenza di fuoco inavvicinabile. Il passaggio del turno non è in discussione, il PSG lotta con il Bayern per la prima posizione nel Gruppo B, indietro Celtic e Anderlecht. 

Interessante, però, osservare la risposta del gruppo in uno stadio da sempre infuocato come il Celtic Park. Il tasso tecnico della squadra di Rodgers è nettamente inferiore, occorre quindi impostare una gara di sacrificio, ad alto impatto fisico, sfruttando ambiente e possibili disattenzioni di stampo francese. Il Celtic, come consuetudine, guida il campionato scozzese. Quattro successi e un pari, 13 punti come l'Aberdeen. Un'avventura, in Champions, ormai consolidata. Approccio al secondo turno di qualificazione, affermazione con il Linfield nell'arco dei 180 minuti. Replica con il Rosenborg, decisivo Forrest, infine il play-off con l'Astana. 5-0 d'andata, poi un brivido, 3-4. 

Emery si affida ai suoi uomini migliori per il debutto, fondamentale entrare nella competizione con il piede giusto, perché alla seconda tornata è in programma il big match con il Bayern. Cavani è la punta centrale, Mbappé e Neymar partono dal lato, ma il brasiliano ha ampie licenze, è, a Parigi, l'attore primo, sceglie come e dove muoversi. Studia da n.1, senza l'ingombrante ombra di Leo Messi. I dubbi sul PSG riguardano altri reparti. Coperta corta in mediana e in difesa. Senza Matuidi, ora alla Juventus, tocca al navigato T.Motta smistare il pallone, con Verratti a fungere da mezzala e secondo regista. Opaco in azzurro, torna a recitare da campione all'interno del comparto parigino. Rabiot completa il pacchetto. Kurzawa e Dani Alves terzini con licenza di offendere, T.Silva e Marquinhos a difesa di Trapp. Fuori Di Maria e Pastore, in panchina Draxler e Lucas.  

Il Celtic replica con un accorto 4-2-3-1. Modulo malleabile, con gli esterni pronti ad abbassarsi e a fornire adeguata copertura. Griffiths è il 9, una linea a tre a supporto dell'unica punta. Roberts, Rogic e Sinclair devono dare corsa ed equilibrio, appoggio e ripiegamento. Brown e Ntcham sono due difensori aggiunti, una sorta di maginot per arginare l'impeto francese. Gordon tra i pali, Bitton e Simunovic coppia centrale dietro, Tierney e Lustig i laterali bassi. 

Celtic - Twitter
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