Il Portogallo, senza troppe difficoltà, batte in trasferta l'Ungheria e si riavvicina al primo posto in classifica, occupato dalla Svizzera. Un successo complessivamente meritato dagli uomini di Santos, che hanno avuto il pallino del gioco dall'inizio alla fine. Per l'occasione il tecnico lusitano si è affidato ai propri uomini migliori con Cristiano Ronaldo ed Andrè Silva a fare da terminali offensivi. Dall'altra parte Storck si è affidato  ad un 4-4-2 con Eppel e Priskin a comporre il reparto d'attacco. Due schieramenti tattici speculari che vanno a giustificare il sostanziale equilibrio iniziale, rotto proprio dal folle intervento compiuto da Priskin su Pepe e che ha causato l'espulsione dell'attaccante ungherese. Da qui il Portogallo ha preso in mano le redini del gioco non lasciando campo all'Ungheria, che si è rintanata nella propria area di rigore nel tentativo di chiudere ogni spazio ai giocatori offensivi avversari. Un atteggiamento che ha pagato fino ad inizio secondo tempo, quando Andrè Silva con un bel colpo di testa ha portato in vantaggio il Portogallo. Un gol che ha definitivamente indirizzato la sfida in favore dei lusitani, che però hanno rischiato grosso proprio nel finale con Rui Patricio, che è stato costretto agli straordinari sul colpo di testa di Fiola. Una parata valsa tre punti preziosissimi al Portogallo, mentre per l'Ungheria è una sconfitta che pregiudica definitivamente le speranze di qualificazione ai play-off.

La prima conclusione del match è di Cristiano Ronaldo, che impegna Gulacsi con un tiro dal limite dell'area indirizzato sotto la traversa, ma il portiere ungherese con un grande scatto di reni riesce a deviare la sfera sul fondo. I padroni di casa rispondono con Elek, che svetta più in alto di tutti sul calcio di punizione battuto in mezzo da Dzsudzsak, ma il suo colpo di testa termina di poco a lato della porta avversaria. Il Portogallo torna a farsi vedere in attacco con Danilo Pereira, che riceve un buon pallone all'altezza dei 16 metri e dalla stessa mattonella lascia partire un tiro che si spegne però oltre la traversa. Un minuto dopo ha la stessa chance Joao Moutinho, ma anche il centrocampista portoghese pecca di precisione, infatti la sua conclusione supera il montante alto della porta avversaria. Alla mezz'ora l'episodio che cambia la partita: Priskin si rende autore di un brutto fallo su Pepe, l'arbitro non ha esitazioni ed estrae il cartellino rosso. Nonostante l'inferiorità numerica i padroni di casa continuano ad attaccare: Korhut va al cross dalla fascia sinistra verso Lovrencsics, che dall'interno dell'area di rigore lascia partire una conclusione, che termina di poco alta sulla traversa. Il Portogallo non riesce a far valere l'uomo in più ed allora ci prova con conclusioni dalla distanza, come al 44' con Eliseu che tenta il tiro da fuori area, ma il suo mancino si spegne ben lontano dai pali della porta avversaria. E' l'ultima emozione dei primi 45 minuti di gioco.

La ripresa si apre con il gol del vantaggio del Portogallo: Eliseu viene servito bene in profondità e dal fondo esegue un cross verso il secondo palo dove c'è appostato Andrè Silva, che di testa spedisce la sfera in rete. A questo punto la partita si è messa sui binari favorevoli ai lusitani, che controllano il gioco senza rischiare nulla. L'Ungheria, freddata dal gol subito non riesce a reagire, limitandosi solamente a contenere le avanzate offensive degli avversari. L'obiettivo a questo punto della squadra di casa è quello di contenere il passivo, anche se all'80' ha un sussulto d'orgoglio con Dzsudzsak, che va alla conclusione dalla distanza, ma il suo tiro viene neutralizzato senza problemi da Rui Patricio. In pieno recupero l'estremo difensore lusitano deve superarsi per evitare un clamoroso pareggio, infatti su un calcio di punizione battuto dal solito Dzsudzsak svetta benissimo Fiola, che indirizza la sfera nell'angolino sinistro, ma Patricio con grandissima reattività riesce a distendersi ed a deviare la palla fuori dalla porta. Una parata decisiva, in quanto successivamente a quest'azione l'arbitro decreta la fine.