Come quando arriva il momento di togliersi la maschera e mostrare a tutti la propria identità, è arrivato stasera il momento della verità per l'Italia di Giampiero Ventura, che scende in campo per la partita decisiva del girone di qualificazione mondiale. Il campo però parla sempre chiaro, e oggi è arrivata la sentenza più dura da accettare: la Spagna è nettamente un gradino sopra e questa sera lo ha dimostrato. Le furie rosse hanno praticamente frantumato il centrocampo azzurro, incapace di reggere un modulo forse esagerato per un incontro del genere, soprattutto valutando la forma fisica evidentemente in ritardo di gran parte dei giocatori azzurri. A Madrid brilla la stella di Isco, autore di una prestazione mostruosa e principale artefice della vittoria spagnola, mentre Ventura può salvare davvero ben poco da una partita del genere.

Gli azzurri si presentano al Bernabeu senza paura e senza timori reverenziali, con il classico 4-2-4 di Ventura a scandire i tempi dell'assalto alla qualificazione: il forfait di Chiellini apre le porte alla coppia centrale Bonucci-Barzagli, con Darmian e Spinazzola sulle fasce. Davanti invece i pezzi da 90 ci sono tutti, il modulo permette di vedere in campo contemporaneamente Insigne, Verratti, Immobile e Belotti. Lopetegui sorprende tutti e tiene fuori Morata, al suo posto tocca al "falso nueve" Marco Asensio insieme ad Isco e David Silva. Il compito di conquistare la superiorità numerica a centrocampo è affidato a Busquets e Koke, con il solito Iniesta a tenere le redini del gioco.

Un'immagine del match | twitter
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Squadre che all'inizio si studiano, il possesso palla spagnolo costringe gli azzurri a prendere subito le misure, a volte anche con veemenza: Verratti inaugura il taccuino dell'arbitro con un fallo da giallo su Busquets al terzo minuto, poi al 7' De Rossi atterra Koke al limite dell'area ed è Sergio Ramos su punizione dal limite a mandare alto di poco sopra la traversa. L'Italia cerca una risposta soprattutto dalle fasce, ma sia Candreva che Insigne faticano a trovare spazi, gli azzurri sono troppo corti in campo e troppo confusionari in impostazione: la Spagna lo capisce e penetra ancora per vie centrali, conquistando un'altra punizione dalla stessa posizione di prima. Stavolta è Isco a colpire, il pallone scavalca la barriera e supera l'incolpevole Buffon.

Il gol scuote un po' gli azzurri, che iniziano a giocare anche nella metà campo avversaria. L'impostazione però è sempre imprecisa, Belotti e Immobile non ricevono alcun pallone giocabile nei primi 20 minuti. Al minuto 22 però arriva la prima fiammata: Darmian trova finalmente lo spazio per il cross, Belotti incorna e De Gea è costretto a volare per salvare il risultato. L'Italia prende coraggio e soprattutto sulle palle alte comincia a creare qualche pericolo, con Sergio Ramos e compagni costretti agli straordinari. Manca però la convinzione nel finalizzare e la lucidità in fase di impostazione, e proprio questa difficoltà nell'iniziare le azioni punisce nuovamente gli uomini di Ventura al 39': palla sanguinosissima persa da Darmian, Isco riceve sulla destra e converge al centro per poi scaricare una rasoiata che si insacca alle spalle di Buffon.

La rete del 2-0 di Isco | twitter
La rete del 2-0 di Isco | twitter

Al via del secondo tempo l'Italia parte in maniera decisamente diversa: discesa perentoria di Immobile che dalla sinistra va sul fondo e trova lo spazio per servire al centro Insigne. L'attaccante napoletano trova l'opposizione di De Gea che respinge centrale, arriva Candreva che però calcia malissimo e spreca tutto. Cinque minuti dopo è Belotti a colpire di testa in piena area piccola, dopo un cross di Barzagli, ma la conclusione del gallo è alta di poco. La Spagna risponde con un bel sinistro da lontano di Asensio, che termina a lato, ma Lopetegui sembra ora intenzionato a gestire il vantaggio. Anche perché gli azzurri faticano tremendamente a creare azioni, soprattutto con la diga roja creatasi a centrocampo. 

Ancora Isco però fa il bello e il cattivo tempo sulla trequarti, uccellando Verratti e lanciando Carvajal davanti a Buffon, che salva il risultato in uscita. Ventura si gioca le carte Bernardeschi e Eder, al posto di Candreva e Belotti. Lopetegui risponde con Morata per Iniesta. Gli azzurri guadagnano campo ma di spazi nemmeno l'ombra, dall'altra parte invece la Spagna non aspetta altro che l'ennesima disattenzione azzurra per colpire, ed è quello che succede al minuto numero 77': contropiede perfetto, Sergio Ramos imbecca Morata in piena area di rigore e l'ex juventino non deve far altro che appoggiare in rete. 

Altri cambi nel finale con Saul per Asensio, ma gli azzurri hanno ormai spento definitivamente la luce, con la Spagna che fa praticamente quello che vuole. Arriva addirittura il quarto gol, ancora con Morata, che segna però in posizione irregolare e che si vede annullare la propria doppietta personale. Ci prova il neo-entrato Gabbiadini a siglare il gol della bandiera, ma viene ancora murato da De Gea, oggi attento e reattivo ogni qual volta si è trovato impegnato.

Il fischio di Kuipers sancisce la fine dell'agonia azzurra: la Spagna vince per 3-0 ed è sempre più vicina alla qualificazione diretta per il mondiale. Per ottenere il biglietto verso la Russia gli azzurri rischiano di dover passare per i sempre ostici play-off, ma prima bisognerà ovviamente resistere al ritorno dell'Albania, che stasera è tornata a -4.