La sida di questa sera è tremendamente importante. Per qualificarci al Mondiale senza passare per le forche caudine del playoff, e per sfatare un tabù, che ci vede non vittoriosi sul suolo spagnolo dal lontano 1949, quando superammo gli spagnoli per tre reti ad una in amichevole. Quella era l'Italia del Grande Torino. Un calcio totalmente diverso da quello dei giorni nostri. Epoche differenti. Spagna contro Italia, signore e signori, la partita dell'anno. L'orologio che scandisce il conto alla rovescia sta per esaurire il suo lavoro, il Santiago Bernabeu è pronto a fare da maestoso teatro alle due nazionali che si giocheranno tutto in novanta minuti. Conta solo vincere, al diavolo i conti, la differenza reti, e le statistiche avanzate.
Da giorni, mesi, lo stanno ripetendo tutti lungo tutto lo Stivale: 'bisogna battere la Spagna'. Questo è il mantra che ha accompagnato gli azzurri nel ritiro di Coverciano. Le due contendenti procedono a braccetto, ora è giunto il tempo dell'ultimo duello: vivere o morire. Al Bernabeu un pareggio contro la squadra di Julen Lopetegui non basterebbe per effetto della differenza reti a noi sfavorevole (+18 la Spagna, +14 l'Italia), e molto verosimilmente questa resterà inalterata, con la Roja che manterrà il margine dovendo affrontare in sequenza il piccolo Liechtenstein (in trasferta) e l'Albania (in casa). Morbidi avversari. Il pericolo per gli uomini di Lopetegui potrebbe essere rappresentato solo dalla trasferta in Israele nell'ultima giornata, ma questi ultimi saranno già eliminati e dunque affronteranno l'impegno non di certo con l'acqua alla gola, classico atteggiamento di chi si gioca tutto.
Spagna-Italia. C'è in ballo la leadership del girone G, ed un posto al sole in Russia, l'estate prossima. Certo, la vittoria è d'obbligo, ma non bisogna scoprirsi, evitare atteggiamenti frenetici, e quindi concedere il fianco ai rivali, che seppur non siano a livelli fantascientifici come sotto la gestione Del Bosque, restano una formidabile Nazionale, costituita da fior di campioni, in ogni reparto. La Spagna è torello e pressing, attesa e strappi. Il 'tiki taka' resiste, è sempre il marchio di fabbrica della Roja, seppur non sia così tanto accentuato, marcato, come qualche anno fa. L'Italia invece è più sbarazzina. Bada subito al sodo. Verticalizzazioni, sempre alla ricerca della profondità. Diciamolo, senza girarci troppo intorno: i favoriti sono loro, tecnicamente hanno qualcosina in più, e poi giocano in casa, al Bernabeu, non un luogo comune.
Sergio Ramos, Busquets, Iniesta e Morata, una gran bella spina dorsale. Non dimentichiamoci poi di 'Re Mida Asensio', un gioiellino ormai in rampa di lancio, che sta facendo le fortune dei Blancos. Scalpita, pronto ad entrare in campo qualore ce ne fosse bisogno. L'Italia però, dal canto suo, opporrà il suo bel materiale: tutta la beata gioventù, la nuova generazione che ormai, dopo i primi anni d'ambientamento ad alti livelli, è realtà. Potrebbe essere la notte di Insigne, come quella di Belotti. A centrocampo, meastri del gioco del calcio che corrispondono al nome di De Rossi e Verratti. Peccato per la 'BBC', che purtroppo non ammireremo. In questi casi la sfortuna ci vede bene, ed ha costretto al k.o Chiellini a causa di un infortunio al polpaccio. Out contro la Spagna, ed anche contro l'Israele. Brutta tegola.
Gli azzurri non dovranno farsi intimorire. Con molta probabilità attenderanno la prima mossa degli spagnoli, pronti a colpire di rimessa. L'importante è non lasciare troppo campo alla Spagna, perchè è un complesso da 'stella Michelin', che può punire in qualsiasi momento della partita, anche quando appare in sofferenza, in apnea. Inoltre, bisognerà essere cinici, e capitalizzare le occasioni da gol che gli azzurri riusciranno a creare. La Spagna crea, tanto, ma allo stesso tempo concede e quindi gli avanti italiani dovranno essere abili a lanciarsi negli spazi lasciati liberi dalla Roja, cercando di far male, graffiare al cuore il più possibile gli iberici, sbollendo anche l'atmosfera madrilena.
Immaginiamo la Spagna schierata in campo con il 4-3-3. De Gea a difesa dei pali, con la linea a quattro composta da Carvajal, Sergio Ramos, Piqué e Jordi Alba. Poi, Koke, Busquets ed Iniesta a dirigere le operazioni in mezzo al campo, con il tridente composto da Isco e Silva ai lati di Morata. L'Italia invece risponderà con il 4-2-4, e qui Ventura merita scroscianti applausi, dimostrando di non aver paura dell'avversario, e di non avere ansie derivanti dall'importanza che riveste questa gara. Buffon in porta, e chi se non lui. I centrali saranno Bonucci e Barzagli, con Darmian terzino destro e Spinazzola a sinistra. De Rossi e Verratti centrocampisti centrali, e la linea offensiva a quattro, da mille e una notte, che vedrà impiegati da destra verso sinistra Candreva, Belotti, Immobile ed Insigne. L'intera artiglieria pesante in campo, niente mezze misure per Ventura che ha solo un obiettivo in mente, ovvero quello di violare il Bernabeu.
All’andata finì 1-1. Non una partita bellissima. Meglio la Spagna nella prima ora di gioco, con l'Italia che uscì alla distanza, meritando il pari finale grazie al calcio di rigore realizzato con estrema freddezza da De Rossi. A Madrid non servirà avere fretta, e neanche paura. Bisogna approcciare la gara nel modo giusto, esibendosi sul tappeto da biliardo del Bernabeu, nel 'Salotto del calcio', avendo bene a mente che un eventuale pareggio, e quindi la sconfitta, non cambieranno in alcun modo le carte in classifica. Avere la mente sgombra, questo è il più grosso vantaggio che possiede la nostra Nazionale. Il peso emotivo è tutto sulla Roja, questo potrà essere un importante fattore per poter osservare i nostri, al triplice fischio finale, esultanti con le braccia rivolte al cielo? Lo scopriremo presto, il countdown sta per terminare, è ora di mettersi comodi ed ammirare lo spettacolo.
Queste le probabili formazioni:
SPAGNA (4-3-3): De Gea; Carvajal, Sergio Ramos, Piqué, Jordi Alba; Koke, Busquets, Iniesta, Isco, Morata, Silva. All. Lopetegui;
ITALIA (4-2-4): Buffon; Darmian, Bonucci, Barzagli, Spinazzola; De Rossi, Verratti; Candreva, Belotti, Immobile, Insigne; All. Ventura;