Neymar comincia ufficialmente la sua avventura al Paris Saint Germain. Una grande sfida, secondo l'asso brasiliano, che dopo essere sbarcato in mattinata ha tenuto la conferenza stampa di presentazione all'interno del Parco dei Principi insieme al presidente Nasser Al Khelaifi. "Sono felice, ringrazio il presidente per l'affetto. Vorrei entrare nella storia del club. Il nostro obiettivo più grande è la Champions League, ma non vogliamo solo quella. Vogliamo tutto". Queste le prime parole del nuovo numero 10 del Psg che domani vuole già essere in campo contro l'Amiens. Di seguito la conferenza stampa completa.

A prendere per primo la parola è proprio il presidente Al Khelaifi che presenta O'Ney cosi: "Neymar è un grande campione per il mondo intero. Per quelli che amano il calcio e lo sport. Per me è il miglior giocatore del mondo. Ha già portato un'energia molto positiva per la squadra". Il numero uno del Paris prosegue: "Con lui il nostro progetto diventa più forte, la Ligue 1 diventa più interessante. Neymar ha firmato con noi per vincere più trofei possibili, insieme scriveremo la storia del Psg. Grazie per essere venuto qui. Siamo tutti felici, gli diamo il benvenuto nella sua nuova casa". 

Dopo le parole di rito del presidente ecco Neymar che, con un insolito smoking nero addosso, continua cosi: "Parigi è una città meravigliosa, non ci sono parole per descrivere la mia emozione. Non vedo l'ora di iniziare ad allenarmi coi compagni, verso la nostra avventura per vincere tanti titoli. Sono venuto a cercare qualcosa di più grande, una nuova sfida. Il mio cuore mi ha chiesto di venire a Parigi, sono felicissimo di essere qui".

Secondo alcuni il suo trasferimento è dovuto alla volontà di essere protagonista indiscusso altrove, cosa che al Barcellona non era possibile vista la presenza di Messi ma, a questa domanda, O'Ney risponde in questi termini: "Non è quello, sono qui per cercare qualcosa di diverso: non perché mi sentivo male al Barcellona. Penso solamente che sia diverso. Non sono qui per essere il protagonista, ma per una nuova e diversa sfida. Dio fa le strade giuste nel momento giusto. Dio ha detto al mio cuore che questo era il momento, ho voluto alzare l'asticella della sfida.  Messi è il mio idolo, è il migliore al mondo. Non ho mai sentito pressione, solo la prima settimana quando ero arrivato. Lo usavo nei videogiochi e poi giocavo con lui. Giocare con il migliore è sempre più facile. Ringrazio Leo, ho imparato tantissimo da lui". 

Dalla MSN all'esperienza francese con tanto Brasile in squadra, Ney si sente già a casa: "È stata una delle decisioni più difficili della mia vita. Stavo bene al Barcellona, ho tanti amici. Non è stato facile, ero teso e pensieroso. Ho lasciato molti amici, ma il calcio e la vita passano veloci, si possono stringere nuove amicizie. Ringrazio tutti i miei ex compagni, ma nel cuore ho sentito che era il momento di partire. Ho parlato coi tanti brasiliani che giocano nel Psg, mi sento già a casa". 

Durante la trattativa il brasiliano non ha mai rilasciato dichiarazioni, cosa che ha innervosito (e anche molto) l'ambiente Barcellonista: "È molto difficile parlare di questa cosa: non ero mai sicuro che questo affare si concretizzasse, per quello non ho mai parlato in questi giorni. Sono felice, ho chiesto a Dio tutti i giorni che direzione prendere. Ho pensato alla felicità, non ai soldi. Seguo il mio cuore, volevo essere felice con la mia famiglia. Ringrazio il Psg per questa opportunità".  

Un'opportunità e un affare che non lo hanno cambiato, anzi: "Mi sento un cittadino normale come un brasiliano qualunque. Sono felice di onorare la maglia del Psg e di onorare il mio paese nel mondo. "Mi sono allenato bene col Barcellona, mi son fermato solo due giorni. Sono pronto, ho già visto il campo, voglio prendere la maglia, indossarla, e scendere in campo. Devo parlare con l'allenatore, a me piace giocare: vediamo, io ci sono". Inevitabile anche la domanda sull'ormai famosa foto di Piquè e il suo "Se queda": "È stato un momento di divertimento, eravamo liberi. Abbiamo cenato insieme, ha messo la foto: stavamo scherzando. Gli avevo detto di non metterla. Non avevo ancora deciso, non sapevo niente, la mia testa era altrove. È un grande amico, voleva scherzare. Spero che sia sempre felice".

A Barcellona, però, non hanno preso bene il suo addio: "Sono triste se qualcuno pensa che sono un traditore. Non ho mai mancato di rispetto a nessuno, ogni giocatore ha il diritto di voler rimanere o voler andare via. Non siamo dei robot, per me era il momento di partire. Avevo diritto di farlo. Sono sempre stato felice e orgoglioso dei tifosi del Barcellona, sono triste se qualcuno pensa che abbia tradito". E sul possibile esordio già nella gara di domani aggiunge: "Voglio giocare subito, è quello che amo. Sì, sono a disposizione, voglio giocare".