A prescindere dalla caratura dell'avversario, l'esordio in Confederations Cup della Russia si prospettava tutto meno che facile. La squadra di Cherchesov non aveva davanti soltanto un avversario composto da undici giocatori, ma si è trovata a dover fronteggiare un esordio pieno di problematiche: la prima partita ufficiale dopo il deludente europeo, la pressione del pubblico, la paura dell'esordio, la rosa decimata. La selezione russa si è schierata al via piena di giovani emergenti, che furono lanciati a suo tempo da Fabio Capello, in sostituzione di una numerosissima lista di assenti: dal gigante dello Zenit, Dzyuba, al capitano Dzagoev, passando per Zobnin e Mario Fernandes. E allora ecco in campo Dzhikya e Golovin (nel finale dentro anche l'altro ventunenne Miranchuk) per dare nuova linfa alla nazionale, insieme ai veterani Akinfeev, Zhirkov e al sempre più decisivo Smolov (capocannoniere in Russia con 18 gol) per costruire una selezione in grado di non sfigurare davanti al proprio pubblico.

Caricata dal discorso di Vladimir Putin e forte di uno stadio in festa che li ha incitati dal primo all'ultimo minuto, i giocatori di Cherchesov sono entrati in campo con una gran voglia di fare, forse troppa, al punto da rischiare anche di aprirsi eccessivamente dietro. La Nuova Zelanda però si è rivelata avversario ancora modesto, seppur avvezzo da alcuni anni a certi palcoscenici, e non è quasi mai riuscita ad impensierire Akinfeev. La Russia per festeggiare ha dovuto attendere l'autorete di Boxall, anche per merito dell'incursione di Glushakov, per poi bissare nella ripresa con la rete del solito Smolov, subito a segno anche in Confenderations Cup. Una partita comunque dominata dai padroni di casa, che sono risultati a volte troppo superficiali e distratti sotto porta, ma contro la Nuova Zelanda questo basta e avanza. Certamente gli impegni futuri necessiteranno di un approccio diverso: la carica offensiva mostrata, seppur lodevole, ha rischiato più volte di mettere in difficoltà la propria retroguardia, e la volontà di segnare ha compromesso anche la precisione nei momenti decisivi delle occasioni da rete. 

Il CT russo ha festeggiato quindi la sua prima vittoria in una gara ufficiale, dopo le 9 amichevoli disputate nel corso della sua prima stagione sulla panchina della nazionale. Primi tre punti importanti in un girone che vede presenti anche Messico e Portogallo, i quali saranno avversari sicuramente più impegnativi.