Il prossimo 17 giugno si aprirà la decima edizione della Confederations Cup, mini-torneo che si gioca l'anno prima dei Mondiali di Calcio. Come da regolamento, a partecipare saranno otto collettivi: la nazione ospitante, la nazione campione mondiale in carica e le cinque vincitrici dei rispettivi tornei continentali. In questa particolare edizione, sorteggiate nel raggruppamento A, si affronteranno quattro squadre solide ed interessanti: la Russia, da Nazione ospitante, i campioni d'Europa del Portogallo, i campioni CONCACAF del Messico e la Nuova Zelanda, che invece ha trionfato nella Coppa delle nazioni oceaniane. 

Prima indiziata a vincere il proprio raggruppamento non può che essere la Nazionale lusitana, guidata da un Cristiano Ronaldo involato verso il quinto Pallone d'Oro dopo il successo ottenuto con il Real Madrid nella finale di Cardiff. Mix di esperienza e talento, il Portogallo ha vinto gli scorsi Campionati Europei e potrebbe fare davvero bene in questa competizione. Oltre al già citato CR7, da valutare André Silva, da poco diventato un nuovo giocatore del Milan. A centrocampo, invece, tecnica e muscoli da Renato Sanches ed André Gomes, senza dimenticare Joao Moutinho. Ci sarà da divertirsi, insomma.

Altra squadra europea, la Russia di Cercescov, formazione meno brillante rispetto a qualche anno fa.  Tra i giocatori più talentuosi, l'eterna promessa Dzagoev e il buon vecchio Yuri Zirkhov, attualmente in forza allo Zenit San Pietroburgo. In avanti, spazio a Dzyuba, attaccante dello Zenit che probabilmente verrà affiancato da Smolov, in forza al Krasnodar. Sempre in porta, poi, Akinfeev. Non un gruppo talentuoso, che cercherà però di mettersi in mostra per non deludere il pubblico di casa.

Cenerentola del girone, invece, la Nuova Zelanda, in cui spicca la presenza di Christopher Grant Wood, vecchia conoscenza del calcio inglese. Attualmente in forza al Leeds United, il classe '91 detiene il curioso record di reti nelle competizioni europee con la maglia del Birmingham City, solo due, assieme a David Murphy e Marlon King. Per il resto tanta volontà e disposizione tattica difensiva, con i neoelandesi pronti a far leva sul fisico e sull'equilibrio tattico, senza impelagarsi in complicate soluzioni. 

Conclude il raggruppamento A, el Tri di Orosio, che dovrebbe superare da seconda il primo turno. Confermando il consueto 4-3-3, il Messico arriva in Russia con le proprie certezze: Ochoa in porta, il neo-romanista Hector Moreno in difesa, Herrera nella zona mediana del campo. In avanti, invece, terzetto terribile formato dal Chicharito Hernandez, da Vela e da Dos Santos. Un mix di classe e tecnica, che potrebbe creare qualche filo da torcere al più quotato Portogallo, in una sfida interessante e potenzialmente ricca di colpi di scena.