"La nazionale più forte degli ultimi 20 anni", così Luigi Di Biagio carica il gruppo. Dal 16 giugno, gli azzurrini, in Polonia, si giocheranno l'Europeo di categoria. Considerazioni, quelle del CT, che alzano l'asticella, ma che di certo non dovranno essere sintomo di superiorità e presunzione, Di Biagio avverte: "Sono sempre stato fiducioso, anche nei momenti in cui eravamo più in difficoltà, figuriamoci oggi che siamo una grandissima squadra e dobbiamo puntare in alto, nonostante ciò avvertirò i ragazzi, ci sarà da soffrire. Sarà un Europeo molto difficile, sono tre gironi da 4 e passa solo la prima (più la migliore seconda classificata, ndr), già la prima gara sarà quindi come un ottavo di finale da dentro o fuori. Siamo fiduciosi, possiamo arrivare fino in fondo e per questo dobbiamo pensare in grande ma anche essere pronti a capire le difficoltà che incontreremo". Approccio al torneo continentale con la Danimarca, di recente sulla strada dell'Italia: "In quella partita abbiamo fatto fatica a segnare, ma alla fine della gara abbiamo avuto 7-8 occasioni da gol. Ci metterei la firma a farne altrettante all'esordio, poi i gol verranno. Arriverà anche la partita che nei primi tre tiri in porta faremo due gol".

Infatti, non basteranno i 23 convocati a raggiungere il titolo che manca dal 2004, serviranno testa, concentrazione, spirito di gruppo ma soprattutto tanta umiltà. Da lunedì inizia l'ultima fase di preparazione e prima della partenza di Cracovia si aggregheranno al gruppo Donnarumma, Scuffet, Gagliardini, Conti, Bernardeschi e Pellegrini, impegnati con la Nazionale maggiore che giocherà domenica sera contro il Liechtenstein per le qualificazioni ai Mondiali in Russia del 2018. Riguardo ciò Di Biagio esprime le sue opinioni: "Come è giusto che sia, i giocatori se servono devono andare in nazionale A ma se non servono e possiamo prenderli noi, li prendiamo. Tutto nella norma. Per l'ennesima volta, avevo trenta giocatori che potevano venire tutti in Polonia. Ho dovuto valutare le condizioni fisiche e a 360 gradi. Sono state scelte dolorose".