Dopo aver vinto la seconda Champions League in tre anni ed aver riportato a Madrid, sponda Real, un double che in Castiglia mancava da più di cinquant'anni, ogni complimento risulterebbe superfluo e riduttivo. Eppure per Zidedine Zidane le lodi non sembrano cessare, provenienti dagli angoli più disparati del pianeta calcistico, fermatosi per una sera ad ammirare il genio tattico di questo allenatore, cresciuto a pane e consigli di Carlo Ancelotti, un altro che sa fare bene il suo mestiere.
Tra tutti i complimenti, comunque, i più importanti saranno sicuramente stati quelli di Florentino Perez, presidentissimo del Real Madrid che ha promosso a pieni voti il percorso del suo tecnico: "Zidane può stare al Real Madrid per tutta la vita. Tutti i tifosi sono grati, ha alzato il livello di talento quando arrivò nel 2001 e fu il miglior giocatore del mondo. Ora è il miglior allenatore del mondo. E' il nostro allenatore da 17 mesi ma ha fatto tutto ciò che possibile".
Per Zidane, in effetti, parlano i numeri. Approdato da un anno e mezzo circa sulla panchina dei blancos, il tecnico francese ha davvero rivitalizzato l'ambiente, continuando con quanto di buono imbastito da Carlo Ancelotti e facendo presto dimenticare la scellerata gestione di Rafa Benitez. Accantonando alcune idee tattiche del predecessore spagnolo, Zizou ha dato equilibrio alla rosa, rivitalizzando Casemiro e centellinando Cristiano Ronaldo. Avendo anche allenato le giovanili del Real, Zidane non si è dimenticato di lanciare molti giovani, su tutti Asensio, che con lui hanno confermato quanto di buono visto nel Castilla.
Ma il capolavoro tattico di Zidane, che gli ha permesso di portarsi a casa ben sei titoli, è stato il nuovo ruolo cucito addosso ad Isco, prelevato nel 2013 dal Malaga e trasformato in una micidiale cerniera tra centrocampo ed attacco, come confermato anche nella finale di ieri. Autore di dieci goal stagionali, record per lui se si escludono le quindici reti marcate in Terza Divisione con il Mestalla, lo spagnolo classe '92 ha davvero impressionato, alternandosi senza troppi problemi sia sulla fascia destra che su quella sinistra. Merito di tale esplosione, come detto, va a Zidane, abile tattico ma finissimo psicologo, pronto a costruire qualcosa di saldo con il suo Real, tornato ad essere il club più forte del mondo grazie all'opera del proprio mister.