Se a Madeira, sua città natale, gli hanno dedicato un intero aeroporto un motivo ci sarà e forse anche più di uno. Con i suoi gol ha fatto letteralmente volare il Real Madrid, come se fosse un aeroplano che non conosce la parola atterraggio, sospeso nel cielo, dispensando giocate, eludendo difese avversarie e collezionando record e trofei a ripetizione. Cristiano Ronaldo è entrato ancora nella storia, se mai ce ne fosse ancora bisogno, con una doppietta nella finale di Cardiff, doppietta che ha portato la squadra di Zidane a vincere la sua seconda Champions di fila (prima squadra a riuscirci nell'epoca moderna) e la terza in quattro anni con il portoghese ad un passo dal suo quinto Pallone D'Oro, come Messi.

Nella notte gallese c'è tutta la stagione di Cristiano: la capacità di aspettare, di lasciare sfogare gli avversari e al primo pallone toccato colpire lasciando impietriti tutti. Lo ha fatto per tutta la stagione rispondendo alle critiche di chi pensava già ad un suo lento declino con le sole due marcature nella fase a gironi di questa edizione della Champions. Ha accettato le critiche in silenzio, ma si sa che queste le porta via il vento e, allora, Cristiano è passato ai fatti, spostando il suo raggio d'azione più avanti di venti metri, diventando un cecchino indomabile, con le cinque reti realizzate al Bayern Monaco e le tre all'Atletico, due triplette consecutive, mai nessuno ci era riuscito prima. Come mai nessuno era riuscito a realizzare 406 reti in 394 presenze con la casacca blanca, irreale. 

Decisivo anche in campionato con il gol al Malaga nell'ultima giornata, e le doppiette contro Celta Vigo e Siviglia, grazie a una gestione impeccabile di Zidane che, con una panchina monstre, lo ha  risparmiato nelle partite contro le squadre medio-piccole. Cristiano, dunque, è arrivato agli appuntamenti importanti in una forma strepitosa e una fame che in pochi hanno nella storia di tutti gli sport, la fame che lo ha portato a insaccare il secondo gol prendendo di sorpresa la difesa della Juventus in versione museo delle cere, ma di fronte al numero 7 del Madrid anche le corazzate migliori possono sfaldarsi. 

Da Maggio a Maggio, in un anno il Real Madrid ha vinto e rivinto praticamente tutto, conquistando due Champions League, una Supercoppa Europea, un Mondiale per Club e la Liga, con Ronaldo collezionista insaziabile. Quinto Pallone d'Oro in arrivo (eguagliato Messi), il record incredibile di primo giocatore a superare quota cento gol in Champions League (104) e quello di primo giocatore nella storia a segnare in tre finali in questa competizione. Ha cambiato il suo ruolo con il tempo, un processo che in pochi hanno notato ma è stato netto, spiazzante per le difese, che ogni volta se lo ritrovano lì e non possno fare nulla se non guardare e pensare già all'esultanza successiva, le due di ieri sono state la seicentesima e la seicentunesima di una carriera che non ha bisogno nemmeno di aggettivi. 

Potremmo stare qui fino a domani mattina ad elencare tutti i record e trofei che Cristiano si è portato a casa in questi 365 giorni idilliaci, un momento incredibile per un giocatore infinito che, a 32 anni, continua a stupire, meravigliare e come un aereo volare.