Rammarico per un'eliminazione vicinissima, la quarta di fila per mano del Real Madrid. Un sogno di nuovo infranto, forse, per l'Atletico Madrid, che cade per 3-0 al Bernabeu, sotto i colpi di un Cristiano Ronaldo extralusso, nell'andata della semifinale di Champions League.

"Potevamo anche chiudere il primo tempo in vantaggio se Keylor Navas non avesse parato in uscita su Gameiro nell'uno-contro-uno. Nella prima parte di gara la squadra mi è piaciuta, poi però loro negli spazi sanno attaccare molto bene", analizza Simeone, tecnico dei Colchoneros, nella conferenza stampa post partita al Bernabeu.

Il tecnico ha visto i suoi messi sotto nella ripresa da un Real superiore, soprattutto psicologicamente, arma in più negli anni scorsi per la compagine del Cholo. Certo è che le assenze hanno influito, a partire dalla penuria nel ruolo di terzino destro: fuori Vrsaljko, Juanfran, l'opzione ultima Gimenez. Lucas Hernandez ha aperto l'autostrada a Ronaldo, ma Simeone non lo colpevolizza, ovviamente: "Ha giocato in una posizione che non è la sua".

"Nel primo tempo c'è stata imprecisione per ambo le parti, c'era l'impressione di poter creare situazioni pericolose, ma c'è stata imprecisione. Nel secondo tempo non abbiamo giocato in profondità e loro sanno sfruttare benissimo gli spazi", aggiunge inoltre l'allenatore argentino, che chiude parlando dell'ipotesi - remota, almeno sulla carta - della rimonta al Calderon, tra otto giorni, il 10 maggio, sostenuto da cinquantamila tifosi indemoniati dell'Atletico Madrid.

"Non credo che sia impossibile, abbiamo la gara di ritorno da disputare. Lo dico ai miei giocatori e alla nostra gente, è possibile. Il calcio è meraviglioso, perché succedono cose insperate. Giocheremo fino a spremere tutte le opportunità che abbiamo, anche quelle minime". Di sicuro la Champions non è ancora finita.