Un bottino cospicuo, tre gol da gestire, su cui adagiare speranze di semifinale. Occhio acceso e passo spedito, la Juventus entra di petto al Camp Nou, incurante di pubblico e teatro. Nessuna celebrazione preventiva, è pur sempre il Barcellona, di Messi e Neymar, di Suarez e Luis Enrique, almeno per qualche settimana ancora. Di contro, appunto, l'undici catalano, con l'ascia di guerra e un'impresa da costruire. Il prato amico e una storia recente a cui aggrappare un sogno, una remuntada come dicono da queste parti. Fischio d'inizio alle 20.45, queste le scelte dei due tecnici.
Barcellona
Luis Enrique ritrova il metronomo Busquets, prezioso punto d'appoggio un passo avanti alla difesa, schermo utile per limitare l'incedere di Dybala. Maggior libertà per Iniesta e Rakitic, con Jordi Alba a garantire spinta sull'out mancino. Davanti, nessuna novità, Messi e Neymar al largo, Suarez in zona centrale. Consueta girandola di passaggi nello stretto, in attesa della giusta apertura per infilare la retroguardia bianconera. Al fianco di Piqué, Umtiti, non c'è quindi Mascherano.
Ter Stegen; Sergi Roberto, Piqué, Umtiti, Alba; Busquets; Rakitic, Iniesta; Suárez, Messi, Neymar
Juventus
4-2-3-1, Allegri conferma in blocco la formazione anti-Barcellona. Medesimo spartito, quindi, della gara d'andata, con Mandzukic e Cuadrado al largo e Dybala ad agire alle spalle di Higuain. Specie in ripartenza, fondamentale l'azione del colombiano, con il croato chiamato al solito lavoro di contenimento. Per Dybala, infine, taglia e cuci con la mediana, un regista moderno. A centrocampo, Khedira e Pjanic, Chiellini e Bonucci a chiudere a doppia mandata la porta di Buffon. Laterali bassi Dani Alves e Alex Sandro.
Buffon; Dani Alves, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic; Cuadrado, Dybala, Mandzukic; Higuain