Conclusosi il terzo ed ultimo stage della stagione, gli appuntamenti a Coverciano con la Nazionale Italiana sono rimandati a giugno, quando gli azzurri scenderanno in campo nell'amichevole contro l'Uruguay e nel match valido per le qualificazioni a Russia 2018 contro il Liechtenstein. Tempo di primi bilanci, dunque, per Giampiero Ventura.
Durante la trasmissione Tutti Convocati, in onda su Radio24, il Ct è intervenuto parlando anche del nuovo corso inaugurato dalla sua Nazionale, con i tanti giovani lanciati e dando uno sguardo anche al passato, mostrando soddisfazione per il lavoro in corso: "Se riusciremo ad andare al Mondiale, con un mese per prepararci potremo ritagliarci uno spazio da protagonisti. In Francia avevamo la Nazionale più vecchia degli ultimi 30 anni. Era necessario un cambiamento, c'era la qualificazione ai Mondiali, c'era il futuro di questa Italia. Sono orgoglioso dell'attualità più che del futuro, perché il futuro deve ancora arrivare. Sono certo che il ricambio generazionale cambierà la storia della Nazionale".
Gli stage, in questo senso, stanno dando una grossa mano al commissario tecnico, che ha potuto far provare sulla pelle dei ragazzi cosa significhi indossare la maglia azzurra, oltre a poterli valutare più da vicino durante gli allenamenti. I giovani - e non solo - sono il futuro di questa nazionale, ma anche il presente, come lo stesso Ventura spiega: "Devo ringraziare i club che mi hanno disponibilità di puntare sui giovani e noi alle parole abbiamo fatto seguire i fatti visti i tanti under 23 che abbiamo fatto esordire. Quando ho convocato Gagliardini la prima volta aveva fatto 8 partite in Serie A e qualcuno diceva che avevo bevuto... Se non avessi avuto il coraggio di schierare quei giovani, forse poi loro non avrebbero fatto un campionato del genere. I giocatori che vengono allo stage arrivano con entusiasmo e voglia, capiscono cosa vuol dire l'aria della Nazionale. Spinazzola è l'esempio di quello che stiamo creando, con l'Olanda è entrato con grandissima personalità. Stiamo creando uno zoccolo duro, forse non per vincere questo Mondiale, ma per il prossimo".
Relativamente giovane è Insigne, probabilmente giunto al punto più alto della propria carriera (finora), ma ancora con la voglia di costruire insieme al Napoli e alla Nazionale: "Sta arrivando alla maturità, ma le qualità le ha sempre avute, adesso è un punto fermo di questa Nazionale".