A caccia dell'impresa. Dopo aver eliminato, a sorpresa ma non troppo, il Manchester City di Pep Guardiola, il Monaco di Leonardo Jardim si presenta al cospetto del Borussia Dortmund di Thomas Tuchel, con la voglia di continuare a stupire. Primi in francia, tra le prime otto d'Europa: la squadra monegasca incute timore, nonostante la giovane età, nonostante la relativamente scarsa esperienza internazionale al suo interno. Ciò nonostante, i francesi sono approdati ai quarti di finale e, senza alcuna pressione, proveranno a mettere in difficoltà i più quotati tedeschi. 

"Poco a poco la squadra ha acquisito maturità e consapevolezza. Gara dopo gara siamo cresciuti, tatticamente e tecnicamente, i ragazzi stanno crescendo molto velocemente e l'esperienza in Champions League sta dando i suoi frutti. Sicuramente saranno due partite molto intense, come tutte quelle che abbiamo giocato in Europa quest'anno. Non possiamo lasciare nulla al caso. Il Borussia è una squadra davvero molto forte, che ha grandissime individualità e gioca bene coralmente. Hanno anche molta esperienza in Champions League, aspetto da non sottovalutare una volta arrivati a questo punto della competizione". 

Da questo presupposto, l'analisi si sposta sul ritorno di Falcao, fondamentale anche in termini di esperienza e carisma: "Sicuramente, da questo punto di vista il suo rientro è importantissimo. Fornisce alla squadra tranquillità e serenità quando è in campo, inoltre ha qualità immense tecnicamente che sono utilissime alla squadra per fare il proprio gioco". Sul tipo di gara che si aspetta dai suoi, Jardim non intende mutare piano tattico: "Faremo la nostra solita gara, d'attacco, di proposta, offensiva, ma anche attenta difensivamente. Non possiamo sbagliare molto contro squadre come queste, ma non per questo muteremo il nostro DNA. Scenderemo in campo non con la testa al campionato, che è ovviamente importante, ma con la voglia di dare il massimo per arrivare al miglior risultato possibile"

Ed infine, un breve passaggio anche sull'importanza di Mbappe e Fabinho: "Posso contare e conterò su Mbappé. Ha capito che quel che è successo sabato - tutta la partita in panchina contro l'Angers ndr - non è colpa sua, ma soltanto frutto del caso e della necessità di fare le mie scelte. Fabinho e l'assenza di Bakayoko? Ho uno dei migliori giocatori in questo ruolo. E' fondamentale, perché sa organizzare benissimo il gioco e leggerlo alla perfezione". 

Fabinho, jolly di centrocampo del Monaco - Foto As Monaco
Fabinho, jolly di centrocampo del Monaco - Foto As Monaco

In compagnia di Jardim, in conferenza, c'era Fabinho, jolly a disposizione del tecnico e faro del gioco dei francesi in mezzo al campo. Il brasiliano ha sì sottolineato l'importanza di concentrarsi sul campionato, senza tuttavia dimenticare che i monegaschi hanno tutta l'intenzione di proseguire il cammino in Champions League: "La priorità, in questo momento, è il campionato, non possiamo negarlo. Tuttavia, siamo qui per giocarcela, siamo qui per proseguire il nostro cammino in Europa, è una competizione a parte e abbiamo tutte le possibilità di giocarci le nostre possibilità. Non siamo né i favoriti né la migliore squadra del torneo, ma vogliamo misurarci con tutti". Inoltre, sull'assenza di Bakayoko: "Senza di lui ho un ruolo molto più difensivo. Moutinho esce molto di più di me palla al piede, attacca molto di più, ma siamo abituati a giocare assieme, non sarà un problema. Il Borussia? Sono favoriti, perché hanno molta più esperienza di noi in Champions League e conta davvero molto in questo tipo di partite. Tuttavia sarà una partita molto equilibrata". 

Successivamente, prima di chiudere con un pensiero sull'ambiente che troveranno di fronte, un raffronto anche con quanto fatto nel 2004: "Fu un fatto inedito per il Monaco quello di allora, questa è un epoca differente, ma niente è impossibile per noi e sappiamo che possiamo andare avanti, è nelle nostre possibilità. Poca gente credeva in noi, ma siamo qui, dobbiamo scendere in campo per andare più avanti possibile. Lo stadio ed il pubblico? Sono uno stimolo per fare ancora meglio".