Buonissima prova della Nazionale Italiana di categoria, che contro la forte Spagna perde ma senza cedere le armi, lottando colpo su colpo e sfiorando a più riprese il pari. Dopo un primo tempo di spessore, gli Azzurrini spengono la luce per venti minuti, subendo le due reti spagnole sul finale di frazione. Nella ripresa, invece, i ragazzi di Di Biagio salgono in cattedra, pareggiando e preoccupando i fortissimi iberici.
Italia che scende in campo con il classico 4-3-3. Davanti a Scuffet, difesa a quattro composta da Ferrari, Biraschi, Mandragora e Masina. In mediana, Di Biagio lancia dal 1’ Cataldi, con Pellegrini e Benassi a sostegno in qualità di mezz’ali. Al centro del tridente, Alberto Cerri, protetto dalle ali d’attacco Berardi e Chiesa. Stessa disposizione tattica, poi, per gli spagnoli, che scelgono invece Borja Mayoral al centro del tridente offensivo, completato da Asensio e dal gioiellino del Bilbao Inaki Williams. Paul Lopez in porta, protetto dai due centrali Yeray Alvarez e Jorge Meré. Bellerin e Jonny Castro i terzini, incaricati di difendere e di spingere in fase di manovra offensiva. Completa l’undici ospite, Llorente, con Saul e Suarez ai lati.
Gara subito pimpante da parte della Rojita, che pressa gli Azzurrini confermando un tasso tecnico elevato. Al 5’ Mayoral in evidenza, che viene fermato da un’ottima uscita di Scuffet. Tre minuti dopo ancora il bomber ospite pericoloso, che impegna con il mancino uno Scuffet tutt’altro che impreparato. Superato lo chock iniziale, l’Italia comincia a prendere campo, preoccupando Lopez e confermando l’ottimo stato di forma. Al minuto numero nove, infatti, ci prova Berardi, il portiere spagnolo compie però un vero miracolo. Imprecisa, invece, l’idea di Cerri poco dopo, con il tiro che termina fuori. E’ un ottimo momento, per i nostri colori, con l’Under 21 spesso pungente ed ancora vicina al goal al 17’, quando è Chiesa a tagliare in area ma a deviare fuori il bellissimo cross propostogli da Ferrari.
La classe spagnola, mista ad una mentalità da big, consente agli ospiti di compattarsi, attendendo l’avversario e cominciando a fare la partita con il classico palleggio iberico. L’Italia, dal canto suo, punta molto sul contropiede, facendo leva sulle proprie ali velocissime e pronte ad impensierire la difesa avversaria. Alla mezz’ora di gioco salgono nuovamente in cattedra i ragazzi di Celades, con Asensio che sfugge a Masina ed imbecca Mayoral al centro, poco pungente per questione di centimetri. L’occasione mancata è però il preludio al goal che, cinque minuti dopo, coglie impreparata l’Italia. Autore dello 0-1, Suarez, abile a ribadire in rete una precedente respinta di Scuffet su un cross di Bellerin, innescato da Inaki Williams. La rete subita abbatte l’Italia di categoria, che sul finire di tempo subisce la seconda rete a causa di un guizzo di Mayoral, bravo a toccare in rete un involontario assist di Chiesa, sugli sviluppi di un corner. Al 38’, dunque, la Spagna raddoppia, concludendo in attacco la prima frazione e mancando il tris al 45’, quando è decisivo Scuffet su un tentativo di Niguez.
Seconda frazione che vede l’Italia più pimpante e vicina al goal appena al 46’, con Benassi che colpisce la traversa dopo un batti e ribatti in area. Poco dopo è invece Berardi a preoccupare i quattro difensori spagnoli, proponendo un impreciso mancino dopo una serie di finte di corpo al limite dell’area. La Spagna è però un squadra pericolosa, guizzante e sempre pronta a colpire, come conferma il bellissimo tiro al volo di Asensio che, al 56’, viene frenato solo dal palo. Con il passare dei minuti la gara il già importante livello: sia italiani che spagnoli, infatti, alzano il proprio baricentro, allungandosi e creando varchi. Al 65’ ancora Azzurrini pericolosi con Chiesa, che tenta un destro sventato da Lopez. Se la sfida fosse però un incontro di boxe, ai punti vincerebbe la Rojita, maggiormente pericolosa ed ancora una volta in evidenza al 67’, con un errore di Williams clamorosamente impreciso di testa e da ottima posizione.
Come spesso capita, la rete mancata diventa rete subita, con l’Italia che al 71’ accorcia le distanze grazie alla seconda rete in due gare di Pellegrini, che di testa ringrazia il compagno di club Berardi trovando l’angolo imparabile per Lopez. Spinta dalla carica del pubblico, la squadra di Di Biagio cerca di pressare la Spagna in tutta la seconda fase di frazione, con la Spagna brava a limitare i danni sfruttando un palleggio di livello superiore. A dieci dalla fine ancora Italia pericolosa, con il neo-entrato Di Francesco lucido nel concludere in scivolata. Paul Lopez, però, fa buona guardia. La fase finale vede dunque un’Italia di categoria positiva, pronta ad attaccare e a mettere in difficoltà i più tecnici spagnoli: all’85’ buon contropiede azzurro, Favilli non riesce però a dare precisione al suo destro.
Un’ottima prova, per i nostri colori, con l’Italia che ha confermato l’ottimo bacino tecnico a disposizione, non sfigurando affatto contro gli spagnoli. Se si escludono i minuti terribili del primo tempo, dove gli iberici hanno segnato, i ragazzi di Di Biagio hanno spesso preoccupato Lopez, costretto a più riprese a rattoppare una retroguardia spagnola non perfetta. Per primeggiare all’Europeo di giugno, gli Azzurrini dovranno migliorare sotto il profilo realizzativo, diventando più cinici ed evitando così di lasciar scappare un importante numero di occasioni. La strada intrapresa, comunque, è quella giusta. Migliore in campo per i padroni di casa, Domenico Berardi. Per gli ospiti in evidenza Saul Niguez.