L'infuocato Estádio da Luz di Lisbona è pronto a riaccogliere i campioni d'Europa del Portogallo. Di fronte, nel match valido per la quinta giornata del gruppo B di qualificazione a Russia 2018, ci sarà l'Ungheria, squadra reduce da un buon campionato europeo e con una situazione di classifica ottimale per continuare a sperare nella qualificazione, avvenimento che da quelle parti non vivono dal lontano 1986.
Finora il cammino dei portoghesi è stato positivo: 9 punti in classifica costruiti grazie alle tre vittorie conquistate, l'ultima per 4-1 contro la Lettonia. Attacco prolifico visti i 16 goal realizzati fin'ora, e una difesa che si conferma solida con solo tre goal incassati. L'unica pecca è il ko iniziale contro la Svizzera, squadra che al momento comanda il girone a punteggio pieno. Trend simile per gli ungheresi: la squadra di Storck occupa il terzo posto con 7 punti, due in meno del Portogallo. Vengono da due vittorie consecutive, entrambe senza subire goal, e questo match potrebbe rivelarsi di vitale importanza per le speranze di qualificazione. Anche qui abbiamo di fronte una difesa solida e ben rodata (3), ma di fronte dovrà vedersela contro calciatori del calibro di C.Ronaldo e André Silva, ultima stellina emergente del calcio lusitano.
QUI PORTOGALLO - Fernando Santos proporrà il collaudato 4-3-3 con Rui Patricio tra i pali e un quartetto difensivo formato da Cancelo, Bruno Alves, Pepe e Guerreiro. In cabina di regia agirà Andrè Gomes, fiancheggiato da due mezz'ali dinamiche del calibro di Joao Mario e Renato Sanches. Tridente con Quaresma e Ronaldo ali a fiancheggiare il giovane André Silva. Squadra dall'elevato tasso tecnico e qualitativo pronta a mettere in chiaro sin da subito le cose. E' scontato ribadire il concetto che buona parte delle azioni passerà dai piedi di Ronaldo, ma bisognerà tenere d'occhio anche la prestazione del giovane Guerreiro. Sulla carta viene situato terzino, ma è un calciatore molto duttile e capace di interpretare alla grande sia il mediano che l'esterno d'attacco, grazie agli insegnamenti di Tuchel, tecnico del Borussia Dortmund. Sarà una spina nel fianco, non è da escludere una sua marcatura.
QUI UNGHERIA - Questa sera, nonostante la caratura dell'avversario, verrà riproposto il 4-2-3-1 a testimonianza che gli ungheresi non vogliono sbarcare a Lisbona solamente nei panni di turisti. In porta troviamo Gulacsi, con l'ex Liverpool schermato dal quartetto difensivo composto da Korhut, Kadar, Lang e Bese. A centrocampo mix di gioventù ed esperienza con il bolognese Nagy fiancheggiato dal leggendario Zoltan Gera, 37enne con uno score di 93 presenze e 25 goal in Nazionale. Sulla trequarti spazio a Gyurcso, Lovrencsics e Dzsudzsak a supporto dell'unica punta Szalai. Nonostante il divario tecnico con il Portogallo, l'Ungheria ha a disposizione armi interessanti per colpire la retroguadia avversaria. Buona parte delle azioni passerà per la velocità di Dzsudzsak e la freddezza di Szalai, ma occhio vigile anche sulla performance del giovane Nagy, centrocampista "silenzioso" ma con un buona visione di gioco.
Sono 11 i precedenti tra le due squadre: 7 vittorie per i portoghesi, 4 pareggi e nessuna vittoria per gli ungheresi. L'ultimo incontro valido per la qualificazione a un mondiale risale al 2009, match nella quali i luitani s'imposero con uno schiacciante 3-0 firmato da una doppietta di Simao e dal goal di Liedson.
Il match più entusiasmante, però, è quello risalente all'ultima edizione dei campionati europei disputati in Francia. Il Portogallo, nonostante tre soli pareggi nella fase a gironi, riuscì a qualificarsi strappando un punto d'oro alla capolista Ungheria. Il risultato fu un rocambolesco 3-3, con un Ronaldo ancora una volta trascinatore grazie a un goal decisivo che regalò il passaggio del turno alla sua squadra.