La Francia è da sempre una terra molto florida, a livello calcistico e non solo. Ha dato i natali a moltissimi campioni, grazie anche alla fitta rete coloniale (costruita nei secoli passati) che ha favorito l'arrivo di talenti geograficamente lontani ma tecnicamente francesi. 

Ma se sei francese, hai 18 anni, giochi nel Monaco ed hai una rapidità fuori dal comune, abbinata ad un modo di calciare che ricorda quello dei grandi maestri, la memoria non può che accostarti ai grandi artisti d'oltralpe. In realtà, dalle parti del Principato, hanno già visto passare qualcuno che le caratteristiche sopracitate le aveva dalla nascita e che è riuscito a fare la storia del pallone di cuoio. Se hai 18 anni, giochi nel Monaco e ti muovi con quella grazia e salti i difensori con quella naturalezza, non puoi non essere paragonato a Thierry Henry. 

Kylian Mbappé, anno di nascita 1998, è l'uomo copertina degli ottavi di finale di questa Champions League. Se lo ricorderà per un pezzo la difesa del City, infilata sia all'Etihad che al Louis II. Se lo ricorderà parecchia gente, ora che il suo talento sembra aver trovato una via d'uscita per mostrarsi al mondo. 

Il giovane francese, in realtà non è nuovo agli occhi degli esperti, visto che nel Campionato Europeo Under-19 (giocato la scorsa estate) ha fatto girare la testa anche all'Italia, nella finale della kermesse. In quel contesto Mbappé appariva davvero fuori luogo. Troppo smisurato il suo talento per essere 'limitato' in un contesto giovanile. Ma quando si ha a che fare con soggetti simili, la paura di bruciare e sprecare il talento può giocare brutti scherzi. Si tende, erroneamente (o giustamente), a temporeggiare, quando in realtà questi giovani talenti hanno solo bisogno di esplodere.

Il 'piccolo' Kylian, che ricorda Thierry (ma non ditelo a nessuno), nasce in una piccola cittadina nel nord della Francia: Bondy. Qui, grazie anche alle positive influenze familiari, muove i primi passi nelle giovanili della squadra locale. Il papà è un dirigente della squadra mentre la madre ha praticato la pallamano a buoni livelli (il fratello adottivo è anch'egli calciatore). Buon sangue non mente mai. 

Tuttavia c'è qualcosa di davvero curioso nella storia di questo ragazzo, edè il passaggio alle giovanili del INF Clarefontaine, che è una delle più importanti accademie calcistiche francesi. Ai più questa società non dirà nulla, ma facendo una ricerca approfondita è possibile notare che il Clarefontaine ha plasmato (tra i tanti) anche un altro protagonista della nostra storia: Thierry Henry.

'Et voilà', direbbe qualcuno, 'les jeux sont faits'. Il cerchio sembra chiudersi alla perfezione, questo ragazzo è davvero un predestinato. In gol alla prima apparizione da titolare in Champions League, esordio assoluto in prima squadra coi monegaschi a soli 17 anni. Il nostro Kylian è stato perfino capace di infrangere il record (detenuto proprio da Henry) di più giovane marcatore della storia del club biancorosso (a 17 anni e 62 giorni, Monaco-Troyes 3-1).

Il suo futuro è assolutamente tutto da scrivere (parliamo di un classe '98!), ma se i presupposti sono quelli mostrati ieri sera, nella notte di gala del Principato, il ragazzo si farà senza ombra di dubbio. Lasciando da parte scaramanzia e superstizione, ci piace davvero pensare che questo ragazzo possa ricalcare le orme di Henry perché, in fondo in fondo, sappiamo tutti che ogni individuo è diverso da un altro ma il calcio del ventunesimo secolo ha già dato troppi dispiaceri ai nostalgici di questo sport. Chissà che, per farsi perdonare, il Dio del pallone non abbia scelto proprio la scuola francese (in ottima crescita in questo periodo) per ridarci un fuoriclasse come Kylian Mbappé, dal talento quasi 'napoleonico'.