La partita d’andata è stata quella con più reti messe a segno in tutto il quadro degli ottavi di Champions League giocati finora, in un match in cui si fronteggiano due attacchi spumeggianti e difese non proprio impenetrabili, come dimostrato all’Etihad Stadium. Segnare tre reti in trasferta è sempre un buon punto di partenza, anche se le cinque incassate fanno pendere l’ago della bilancia dalla parte del Manchester City, almeno per ora. La clamorosa remuntada ad opera del Barcellona sul Paris Saint-Germain però ha lanciato un messaggio chiaro per tutte le squadre che hanno perso all’andata, compreso il Monaco di Leonardo Jardim.

Dalla sconfitta in Inghilterra, i monegaschi hanno collezionato 4 vittorie su 4 incontri – 3 in Ligue 1, con la testa della classifica mantenuta, a +3 sul PSG, ed una in Coppa di Francia, agli ottavi contro il Marsiglia, 3-4 al Velodrome dopo i tempi supplementari – viaggiando sempre ad una media-goal a partita altissima. Ora però l’impresa è ardua: recuperare lo svantaggio di due reti. Nella sua storia europea, il Monaco ha rimontato tale handicap in una sola occasione, nella Champions League 2003-04, quando vinse 3-1 al Louis II dopo aver perso 4-2 al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid. La situazione è molto simile quest’anno ed il 3-1 basterebbe a Falcao e compagni per qualificarsi ai quarti di finale per la seconda volta nelle ultime 3 edizioni della Coppa.

Per quel che riguarda le formazioni, l’unico assente sicuro per Jardim è Kamil Glik, squalificato; davanti a Subasic dunque la linea a 4 sarà composta da Sidibè e Mendy sugli esterni, con Jemerson che torna a sua volta dalla squalifica e sostituirà l’ex capitano del Torino in coppia con Raggi, autore di un’ottima prova all’Etihad. A centrocampo il ballottaggio vero è tra Bakayoko e Moutinho, a segno contro il Bordeaux nell’ultimo turno di Ligue 1, mentre gli altri tre che formano la linea mediana saranno Bernardo Silva e Lemar sulle fasce e Fabinho al centro; in attacco il man on fire Kylian Mbappè, che si è fatto notare da Guardiola all’andata, e Falcao, a riposo per più di un’ora sabato.