Il rocambolesco 5-3 della gara d'andata degli ottavi di finale di Champions League tra Manchester City e Monaco lascia aperte diverse finestre in vista del ritorno, da disputare domani sera nel Principato. Gli inglesi affrontano una trasferta insidiosa, avendo i francesi un rendimento casalingo invidiabile: 13 vittorie, un pareggio e una sconfitta in Ligue 1, con 52 gol all'attivo. La strategia dominante, per buona parte delle squadre, sarebbe quella di chiudersi e ripartire, pungendo la compagine di Jardim in contropiede. Non, però, per Pep Guardiola. Il tecnico spagnolo non si muoverà dalle proprie idee, tanto da schierare la classica formazione ultra-offensiva.
Una scelta forse discutibile per come si è sviluppata la gara d'andata, ma altrettanto comprensibile conoscendo la non-solidità difensiva del Manchester City. Come affermato anche da Yaya Touré, l'obiettivo è segnare. Attaccare, quindi: ciò che gli Sky Blues sanno fare meglio. Guardiola non si piega dinanzi al bisogno del risultato (a rigor di logica, giocare a chi fa più gol in un ottavo di Champions League, avendo un risultato favorevole sulle spalle, può essere maggiormente deleterio), ma cerca piuttosto di legittimarlo. Oltre a non cambiare atteggiamento e filosofia, dunque, non cambieranno nemmeno gli interpreti del sistema.
Tra i pali sembra sempre più essere Willy Caballero il titolare, con Claudio Bravo in panchina. Fatali per il cileno gli errori nel match con il Tottenham. Davanti all'argentino, campo per Otamendi e Stones, quest'ultimo disastroso all'Etihad tre settimane fa, con ai lati i due francesi Sagna e Clichy. In mezzo al campo perno centrale Yaya Touré, unica punta Sergio Aguero. I quattro trequartisti alle spalle del Kun sono invece De Bruyne, Silva, Sané e Sterling. L'unico cambio previsto rispetto all'undici della squadra d'andata riguarda quindi il ruolo di terzino sinistro, dove Fernandinho dovrebbe lasciare spazio a Clichy. Altro punto significativo per credere che Guardiola e i suoi non arretreranno di un centimetro.